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Giacomo Alberione, SSP
Appunti di Teologia Pastorale - II edizione

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§ 8. – Alcune predicazioni minute
suggerite dallo zelo

La spiegazione del Vangelo di cinque minuti. In alcune diocesi venne comandata in tutte le Messe festive: in altre venne comandata almeno la lettura del Vangelo secondo il testo italiano: in moltissime parrocchie si fa, ancorché non comandata. Non è possibile lodare abbastanza tale opera di zelo.

Richiede buon volere ed attività, poiché occorre esporre letteralmente il testo del vangelo ed aggiungervi poche e brevi riflessioni pratiche. Bisogna scrivere accuratamente: bisogna scegliere tra le espressioni quelle che danno il concetto preciso, chiaro, breve: quelle che scolpiscono la verità, quasi come


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punte di ferro, e ve la fanno entrare vivente e vittoriosa. In alcuni luoghi, ed anche in qualche chiesa a Roma, si fa tale spiegazione dal pulpito mentre altro sacerdote all’altare continua la S. Messa: si può incominciare dal principio della Messa od anche dall’epistola e cercare di chiudere col sanctus o almeno prima della consecrazione. In altri luoghi, ed è assai meglio, tale spiegazione si fa dal sacerdote celebrante stesso, dall’altare, interrompendo la S. Messa. Piuttosto però che lasciarla è conveniente il primo modo, secondo un’importantissima risposta data in proposito dal “Monitore ecclesiastico”.17

Dare ogni giorno un pensiero buono: specialmente nelle giornate d’inverno o in quei tempi in cui il popolo è più numeroso in chiesa. Due minuti sono sufficienti: ma deve essere, come si disse sopra, un pensiero vivo, conciso, con una applicazione chiara, brevissima. Si potrà ricavare dalle circostanze: per esempio, da una morte improvvisa, dal carnevale, dalla quaresima, ecc.; oppure si potrà togliere dal vangelo o dall’epistola della Messa. Quante volte un pensiero ed un avviso hanno più frutto di un’intera predica!

Letture in chiesa. In molti luoghi, specialmente durante la stagione invernale, nei giorni feriali si usa leggere ogni giorno in chiesa una breve meditazione. In alcune parrocchie fa questo il sacerdote celebrante dopo il vangelo: in altre lo fa altro sacerdote, o una persona capace, durante il corso della S. Messa, o dopo di essa. Tra i libri letti si può notare particolarmente L’apparecchio alla morte di S. Alfonso,18 La filotea di S. Francesco di Sales,19 alcuni libri morali della S. Scrittura, un tratto della vita d’un santo popolare, ecc.


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In parecchi luoghi il parroco seppe far tanto da abituare un certo numero d’anime pie a fare di per sé, in chiesa od in casa, un po’ di lettura buona, od anche la meditazione in forma. È pratica ottima; e se non è possibile ottenere tutto, ogni raccomandazione in proposito avrà però qualche buon effetto.

Di passaggio: è bene notare che la chiesa deve essere convenientemente illuminata a comodità dei fedeli che desiderano servirsi del libro per la meditazione o per pregare.




17 Cf ATP, n. 56, nota 3.



18 Alfonso de’ Liguori (san), Apparecchio alla morte, Tip. Salesiana, Torino 1891.



19 Francesco di Sales (san), Filotea, Marietti, Torino 1864.






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