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Giacomo Alberione, SSP
Appunti di Teologia Pastorale - II edizione

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§ 13. – Per i giovani predicatori

Scegliere modi d’entrare in argomento che siano imprevisti, a proposito, attraenti: ottimi sono i fatti.

Chiedersi prima della predica: Se fossi tra i più ignoranti miei uditori, sarei capace di capire la predica che sto per fare?

Nello scrivere le prediche servirsi dei mezzi mnemonici, come sono: incominciare le parti della predica con dei numeri grandi e i diversi periodi con lettere più distinte.

Non azzardarsi ad improvvisare, se non nel caso di vera necessità: non aver l’ambizione di far dire che si sa predicare anche senza lunga preparazione.


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Non confidare nella scienza e nei primi successi: ma neppure lasciarsi abbattere da insuccessi o perché non istruiti quanto si vorrebbe: il predicatore, dice½S. Francesco di Sales, sa sempre abbastanza quando non vuol comparire più sapiente di quanto è.53

È buona regola far sempre una meditazione sopra l’argomento della predica: la preparazione innanzi al SS. Sacramento ha effetto ammirabile: giacché queste due cose contribuiscono a darci un’idea grandiosa dell’argomento e a impressionare noi stessi.

Si può anche leggere qualche squarcio di buon autore sull’argomento della predica.

Prepararsi meglio quando il tempo è brutto: condire allora il discorso con fatti e similitudini molto attraenti.

Il miglior predicatore è quegli che fa ciò che insegna: è più ascoltato, più equilibrato, più calmo, guadagna subito i cuori.




53 Cf Francesco di Sales (san), Lettere spirituali..., op. cit., p. 405.






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