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Giacomo Alberione, SSP
Appunti di Teologia Pastorale - II edizione

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Cose generali. La Chiesa è destinata al culto di Dio e al bene delle anime: non è quindi solo uno sfoggio di ricchezze, non è solo una casa di lusso, non è solo una costruzione artistica. Deve essere tale da servire bene al popolo. Da questi principii segue subito che la chiesa deve sorpassare in bellezza gli edifici che le stanno d’attorno: poiché quella è domus Dei, questi abitazioni di uomini.

Deve essere artistica: ma all’arte non devesi sacrificare, come ad un idolo, l’utile, la divozione, la comodità dei fedeli. Deve essere artistica: non però di un’arte leggera e vuota, ma di un’arte veramente sacra quale si addice al tempio. Deve essere artistica: ma non si devono avere certamente le medesime esigenze in un centro rurale e in un centro di città. Nel primo il popolo si sente colpito ed eccitato al rispetto


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entrando in una chiesa pulita, semplice, devota, decorosa; mentre nel secondo occorre che la chiesa colla maestà dell’edificio, colla precisione delle linee architettoniche, cogli ornati e dipinti ben condotti si imponga anche alla mente dell’artista, del colto, del ricco.

Qui trascrivo le parole d’un parroco: Trattandosi dell’edificazione di una chiesa e specialmente di una chiesa parrocchiale non è prudente affidarsi ad un semplice capo-mastro e neppure ad un ingegnere qualsiasi. Spesso il desiderato risparmio si risolverebbe in altrettanto danno. Giova assai più ricorrere ad un ingegnere e più ad un ingegnere già noto per altri lavori ben riusciti. Nella scelta ottimo consiglio sarà la visita e l’esame minuto di tali lavori. Si può così notare quanto si desidera e quanto no: e quando sarà presentato il nuovo disegno si potranno fare quelle osservazioni che si vedranno utili. Poiché lo si deve pur dire, non conviene mai rimettersi ad occhi chiusi nelle mani dell’ingegnere: spesso l’edificio riuscirebbe o troppo grandioso o troppo costoso, o non pratico.

A questo fine il sacerdote dovrà antecedentemente avere nella sua mente ben definite e chiare le qualità e le parti che vuol realizzate nella nuova chiesa: l’ampiezza, il numero e la grandezza delle navate, il numero e l’ampiezza delle cappelle, la posizione del pulpito e dei confessionali, il posto pel battistero, il posto da riservare agli uomini ed ai ragazzi: queste cose potrà far notare all’ingegnere. Si eviterà così di avere chiese ove il pulpito vien collocato in luogo infelice, ove i confessionali o son troppo nascosti o guastano il restante, ove i ragazzi dovran confondersi col rimanente del popolo. A queste cose deve provvedere assai più il sacerdote che non l’ingegnere.




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