Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giacomo Alberione, SSP
Appunti di Teologia Pastorale - II edizione

IntraText CT - Lettura del testo
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

- 7 -


Principii. – 1° Corre una differenza assai importante tra la pietà del sacerdote e la pietà del semplice cristiano.

La pietà di questi ha per fine la santificazione propria, la pietà del primo mira invece a santificare sé


- 8 -


ed a santificare gli altri. Il semplice fedele prega per vincere le proprie passioni e per stabilire nel proprio cuore lo spirito di Dio: si esamina sull’adempimento dei suoi doveri individuali, egli ha innanzi a sé: io e Dio. Il sacerdote invece, specialmente se parroco, prega per la santificazione propria e altrui, per far vivere lo spirito di Dio in sé e negli altri: si esamina sull’adempimento dei doveri individuali e di quelli sacerdotali in favore delle anime.

2° Il semplice fedele dispone delle sue pratiche di pietà come e quando crede, o meglio come richiede il bene dell’anima sua: il sacerdote deve guardare insieme di non ostacolare la comodità dei fedeli.

3° Il sacerdote santifica le anime nella misura della santità propria. Se egli è più santo guiderà più innanzi nelle vie di Dio le anime che gli sono affidate: se egli è più santo convertirà maggior numero di peccatori. Condurre le anime sino all’altezza cui si è giunti è cosa relativamente facile: più innanzi, per parte del sacerdote, ben difficile. La conversione è opera di persuasione e più di grazia: ora opera la persuasione chi la sente profondamente in sé: ottiene più sicuramente dal Signore chi prega con cuore puro.




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) © 1996-2005 EuloTech