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Giacomo Alberione, SSP
Appunti di Teologia Pastorale - II edizione

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§ 2. – Meditazione

Importanza. – Tutto può stare col peccato mortale, non la meditazione. È peccato tralasciare il breviario: ma pure nelle conseguenze per l’anima (pel beneficio bisognerebbe restituire)1 è più fatale omettere la meditazione. È necessario farla sempre: eccetto casi


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veramente straordinari (che non sono la visita ad un compagno, un infermo, la predica che si fa agli altri, ecc.). Un sacerdote posto nell’alternativa di lasciare la meditazione o qualche opera di ministero, dovrà omettere questa, non quella, nei casi ordinari della vita.

Chi non mangia non lavora: ciò che si trascura per noi ridonda pure a danno dei fedeli.




1 Si allude all’obbligo della recita corale del breviario da parte dei Canonici e di quanti percepivano, a tale scopo, uno stipendio assicurato da una fondazione (“beneficio”). La mancata recita costituiva un furto.






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