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Giacomo Alberione, SSP Appunti di Teologia Pastorale - II edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Pratica. – Obbedienza al Papa, anche quando i suoi ordini urtano coi nostri interessi (ex. g. decreto sulla rimozione dei parroci); anche quando i suoi ordini urtano colle nostre opinioni (così per alcuni furono i decreti sulla prima Comunione, sopra la frequente Comunione, sopra l’azione sociale - cattolica, specialmente quando esclude il clero da certe responsabilità materiali); anche quando ne scema la nostra fama, per es. dovendo correggere certi avvisi già dati o certe idee già da noi manifestate.
Per obbedire è necessario conoscere non solo gli ordini, ma la mente del Papa nel darli: utilissimo sarà quindi che un prete sia associato a qualche foglio o rivista che dia il testo dei decreti pontificî; che se li commenta, si sappia che li commenta secondo la mente del Papa (ex. g. Acta Apostolicae sedis, Osservatore Romano, Monitore ecclesiastico, ecc.).
Richiede che si studino gli indirizzi del Papa spassionatamente, cercando di assecondarli anche ove non vi sono ordini espressi; che si lasci di leggere libri o giornali che anche solo indirettamente si oppongono ai voleri e desideri del Papa; che gli atti del Papa siano meditati e non sfiorati leggermente, come un articolo d’un giornale qualunque; che ogni volta che si ha la parola del Papa chiara in qualsiasi questione si dica: Roma locuta est, lis finita est.1
A promuovere un’obbedienza sempre più perfetta al Papa si è stabilita una lega di cui è bene dare un accenno.