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Giacomo Alberione, SSP Appunti di Teologia Pastorale - II edizione IntraText CT - Lettura del testo |
§ 2. – Materie da scegliere
Alcune sono necessarie.
Teologia dogmatica e morale. – Se no, si diranno inesattezze, se non eresie; si dirà grave ciò che è leggero, certo quello che è dubbio; si lascieranno sempre nei penitenti delle oscurità, delle incertezze; e negli uditori si formeranno forse delle coscienze erronee.
Si noti però che in queste scienze è necessario tenersi a giorno di quanto vi è di nuovo (per es. sul modernismo, sul decreto “de matrimonio”, sull’amministrazione dell’olio santo, ecc.). Per questo sarebbe molto bene che ogni prete avesse La Civiltà cattolica2 ed Il Monitore.3 Basterebbe una copia per ogni parrocchia od anche una per ogni quattro o cinque sacerdoti. Leggendola sempre e annotando le cose nuove a loro posto nella teologia, si avrà una cognizione conveniente delle cose nuove.
Riguardo alla dogmatica, ogni cinque o sei anni la si avrà ripetuta tutta senza fatica: riguardo poi alla morale, la si dovrà poi studiare ancora separatamente. Saranno industrie per imparare più facilmente: 1° il leggere prima quel capo di dogmatica o di morale che si ha da trattare nella predica; 2° il ripetere e verificare i casi più difficili sentiti in confessionale o in altro modo; 3° fare i sunti; 4° ripetere, discorrendo, con un collega di ministero, ecc.
È pure necessario ad ogni Sacerdote lo studio della S. Scrittura: perché è il libro più bello, di Dio! sta agli altri libri come il sole alla lucciola, come l’Eucaristia ad un’immagine di Gesù! perché è la parola che nella predicazione attrae più l’attenzione ed ha maggior efficacia; perché, se uno ne leggerà almeno qualche versetto ogni dì, prenderà lo spirito di giudicare più soprannaturalmente delle cose umane.
Si può incominciare dal Nuovo Testamento, seguendo l’ordine datoci dalla Bibbia; poi passare ai libri storici, ai profetici, ed infine ai sapienziali del Vecchio Testamento. È ordine più consigliato.
Studio pure affatto necessario è quello delle inclinazioni, usi, virtù, difetti, istruzione, carattere, ecc. della popolazione, dei penitenti, delle persone che ne circondano in casa, in chiesa, ecc. come si possa agire su di esse, da che lato prenderle, ecc. Guardi il prete che cosa vi sia e che manchi, che cosa è possibile o impossibile ottenere. Questo studio bisogna sempre farlo, ma specialmente quando si va in un ufficio nuovo. Si fa conversando, trattando, visitando: si fa al catechismo, nelle visite agli infermi, ecc., si fa collo spirito d’osservazione in tutte le cose. E i vantaggi sono immensi: nella predicazione, ove non si dirà una parola non capita, o inutile, ma tutto adatto e vantaggioso; al confessionale, ove si sarà più brevi, con vero metodo, con più frutto; nelle relazioni, nelle visite, ecc.