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Giacomo Alberione, SSP
Appunti di Teologia Pastorale - II edizione

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§ 10. – Due questioni risolte per la pratica

1° In pratica si vede essere importantissimo non lasciar mai sospettare al penitente che noi ci serviamo di scienza esterna, fosse pure scienza nostra, certa di certezza fisica: generalmente. Ugualmente e più ancora: dopo aver confessato non si dia mai occasione a sospettare che noi ricordiamo la confessione. La confessione è cosa a sé totalmente separata dalla vita ordinaria: la si riceve quando il penitente accusa: usciti che si è dal confessionale si lascia tutto, tutto, come se non vi fossimo mai entrati. Con questo non intendo combattere quanto si dice al riguardo dai teologi: voglio solo esporre la pratica stimata più utile dai confessori più esperimentati.

2° Vi sono confessori che non darebbero mai per consiglio ad una figlia di farsi religiosa, o ad un giovane di rendersi sacerdote. Dicono: nel mondo vi è pur tanto bisogno di buoni padri e di buone madri di famiglia. La ragione è vera, ma la conclusione è troppo ampia.

Altri con molta facilità dànno il consenso sia per rendersi religiosi, come per entrare in seminario. Dicono: le suore fanno tanto bene, le vocazioni sono


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scarse, c’è bisogno di molti preti. Vi è pur qui qualche esagerazione. Credo che stia molto bene quanto conchiudeva un articolo di buon autore in proposito: Non conviene fare questione se sia meglio molto o poco clero: occorre esaminare bene se si tratti di una vera vocazione o no: coltivarla se c’è: escludere quelli che la perdono o non l’hanno. Il Signore, vero padrone della vigna, non dà la vocazione né a troppi né a troppo pochi operai: la dà a quanti è necessario. A noi il vigilare che non vi entrino indegni, e non restino fuori i chiamati.

A pari si può dire delle vocazioni ad entrare in religione. Si studi accuratamente se si tratti davvero di vocazione: se il risultato sarà affermativo la si dovrà favorire e sostenere con energia; se il risultato sarà negativo sarà dovere dissuadere, tenere indietro con tutti i mezzi possibili al sacerdote.




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