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Giacomo Alberione, SSP
Appunti di Teologia Pastorale - II edizione

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Riguardo all’argomento. Sia una verità, una verità religiosa, una verità pratica, una verità adatta alla capacità dell’uditorio. Così operiamo nella vita materiale: ci serviamo solo di quanto è utile e cambiamo i cibi secondo l’età e le disposizioni dell’organismo: è diverso il cibo d’un bambino, d’un adulto, d’un infermo... Bando ai soggetti profani, frivoli, bizzarri, vaghi, esclusivamente polemici:11 ricordando anche che la S. Sede ha riprovato chiaramente l’abuso d’oggi di cambiare le prediche in conferenze.12 Se qualche volta ce ne fosse bisogno, sarebbe meglio farle al circolo, in una sala, ovvero anche in chiesa, ma invitando solo quella classe di persone che ne può profittare. Insistere invece sopra i novissimi, specialmente nella perorazione delle diverse prediche, sopra le occasioni pericolose, sulla preghiera, frequenza ai SS. Sacramenti, sulle divozioni principali. Del resto noi dobbiamo ricordare che quelli che amano tanto disputare sulla religione, ovvero sentono volentieri gli argomenti apologetici d’ordinario non vogliono poi saperne di praticare la religione: più


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spesso sono curiosi o dilettanti. Come siamo fatti noi sacerdoti, così è pur fatto il popolo: se ne sa più di quanto non si pratica: ci vogliono quindi argomenti che di preferenza muovano la volontà: e tali sono le cosidette verità eterne.

Assai importante per la scelta degli argomenti è ciò che si pratica in una delle diocesi d’Italia: ogni parroco tiene annotati su d’una tabella gli argomenti su cui desidera si insista di più nelle prediche dei suoi coadiutori. La fa pur leggere dai sacerdoti che vengono per dettare gli Esercizi spirituali o Quarantore: ed egli stesso cerca di tenerla sempre presente alla memoria. Di più: sopra un registro apposito ciascun sacerdote che ha predicato nota l’argomento scelto. Così si ottiene il doppio vantaggio: svolgere spesso gli argomenti più necessari alla parrocchia e non tralasciare alcuno di quelli utili, senza discendere poi a troppo frequenti ripetizioni.




11 Tra le varie forme di predicazione, a partire dal Concilio di Trento, era in uso la conferenza apologetica che aveva lo scopo di rilevare le convergenze tra soprannaturale e valori umani, utilizzando largamente i risultati delle scienze per la conferma del cristianesimo. Questo tipo di predicazione si fermava sui “pream­bula fidei”. In Italia soprattutto sembrò pendere verso il profano. Di qui gli inter­venti della Santa Sede. Cf G. Rocca, Predicazione, DIP, VII, 1983, p. 549.



12 Cf Pio X, Acerbo Nimis, CC, 1905, II, pp. 260-270.






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