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Giacomo Alberione, SSP
Appunti di Teologia Pastorale - II edizione

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§ 2. – Per la questione scolastica

Questo forma attualmente uno dei maggiori e più vitali problemi in Italia. Sbandite dalle Università le cattedre di teologia, tolto dalle scuole secondarie ogni resto di religione, ora con leggi, decreti, regolamenti, interpretazioni strane e decisioni settarie, la si vuol cacciare del tutto anche dalle scuole primarie. È una vera persecuzione che si copre con ragioni speciose, ma assurde: è una guerra sistematica che ci muovono non tanto gli uomini del governo, quanto la massoneria che li guida e tiranneggia. Quanti sono gli stati civili ridotti a schiavitù simile? Or bene bisogna che oggi si dirigano su questo campo gli sforzi dei cattolici italiani: a somiglianza dei cattolici del Belgio, che hanno vinto dopo cinquant’anni di lotta fortissima. Ebbene sono già sorte diverse iniziative a questo scopo: principale è quella dell’Unione popolare che costituì nel proprio seno il Segretariato generale Pro Schola.4 Esso deve far sorgere in ogni provincia una Commissione Provinciale Pro Schola: la quale a sua volta per mezzo di incaricati diocesani promuoverà nei singoli paesi la costituzione di leghe di genitori che avranno lo scopo di a) promuovere lo sviluppo locale


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dell’Unione popolare, b) coadiuvare il parroco nell’istruzione, educazione dei giovani, c) allontanare giornali e libri cattivi e mettere i buoni, d) vigilare sulla retta interpretazione delle leggi riguardanti il catechismo da parte dell’autorità scolastica, denunciandone gli arbitrii, e) promuovere legittime azioni giudiziarie e ricorsi amministrativi per tutelare i diritti dei genitori e dei cittadini nei rapporti colle scuole pubbliche, f) prendere iniziative per ottenere una maggior libertà religiosa, g) promuovere quanto aiuta il catechismo e le scuole religiose.

Con tale organizzazione l’Unione popolare si propone di ottenere: 1° Che in ciascun comune i genitori possano far valere quel resto di diritto riguardo al catechismo nella scuola che ancora è concesso dalle leggi. 2° Che intanto si provveda il meglio possibile al catechismo mediante scuole parrocchiali ed oratori. 3° Che si promuova un’azione generale per ottenere la scuola libera con facoltà di istituire le scuole confessionali.

Un sacerdote di zelo non può dubitare se debba sì o no appoggiare questa iniziativa: essa s’impone a chiunque ami la Chiesa, le anime, la gioventù. (Per schiarimenti rivolgersi all’Ufficio Centrale dell’Unione popolare, Padova).

Libri da consultarsi sono:

Rezzara, La scuola nella legislazione italiana,5 2 vol.

Piovano, La libertà d’insegnamento in Italia nell’ora presente.6

 (Presso il detto Ufficio Centrale).




4 L’Unione Popolare attraverso La Settimana Sociale, suo organo ufficiale, promosse campagne contro il divorzio e la bestemmia, a favore dell’inse­gnamento religioso e della libertà della scuola. Su quest’ultimo tema nel 1908 a Genova si tenne un apposito congresso e in seguito fu istituito un Segretariato pro schola. Cf S. Tramontin, Unione..., op. cit., p. 394.



5 N. Rezzara, La scuola nella legislazione italiana, Tip. San Alessandro, Bergamo 1910.



6 G. Piovano, La libertà d’insegnamento in Italia nell’ora volgente, Tip. Artigianelli, Monza 1909.






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