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Giacomo Alberione, SSP Appunti di Teologia Pastorale - II edizione IntraText CT - Lettura del testo |
3. Terza edizione, 1960. Il titolo è Appunti di Teologia Pastorale, per la scuola e il ministero. L’opera è pubblicata nella “Collana Pastorale-Regimen” delle Edizioni Paoline. Il testo è stato completamente rifuso per mano del canonico mons. Giuseppe Pistoni, d’intesa con don Alberione.
Nel settembre del 1957, don Alberione scriveva al canonico di sentirsi «riconoscente e lieto che abbia accettato di rifare (o fare?) il libro di pastorale» e lo invitava a farne un «vero trattato, di indole sommamente pratica e aggiornata».
In nove punti, don Alberione sintetizzava ciò che nella revisione non si doveva trascurare, soprattutto la preoccupazione per la formazione del clero: «senta di vivere nel Corpo Mistico come minister - dispensator - forma gregis... e attinga alle fonti di vita: il Vangelo, l’Eucarestia, il Vicario di Cristo».35 L’attenzione maggiore è rivolta alla vita apostolica del sacerdote, che deve partire da un’unione «affettiva ed effettiva» con i confratelli; essere pronto ed attento ad ogni persona, di ogni classe sociale; essere aperto ai problemi socio-politici e culturali dell’ambiente. Don Alberione terminava le sue indicazioni esortando il curatore a integrare il testo con un buon aggiornamento, secondo i recenti documenti pontifici, gli ultimi congressi e le più recenti pubblicazioni pastorali.
Il can. Pistoni preparò la nuova edizione, suddividendo la materia in due parti. Nella prima raggruppa la riflessione sulla Teologia Pastorale e sulla figura del pastore, senza trascurare la conoscenza del gregge e le norme che regolano l’azione pastorale. Nella seconda, illustra i diversi mezzi d’azione dedotti dai compiti o “poteri” della Chiesa e ricondotti al triplice ufficio: magisteriale-sacerdotale-regale.
Il materiale delle precedenti edizioni è ora ridistribuito in un nuovo ordine, mentre dal curatore si introducono due nuovi capitoli. Il primo, “La teologia pastorale”, sviluppa una riflessione generale sulla TP illustrandone i compiti e i mezzi; il secondo, “La conoscenza della parrocchia”, evidenzia l’importanza di bene orientarsi, utilizzando anche le scienze psico-sociologiche quali mezzi d’intervento pastorale.
Le mutate condizioni socio-culturali e soprattutto i nuovi orientamenti della TP36 avrebbero potuto instradare in modo diverso la nuova pubblicazione, che invece sembra non staccarsi dai vecchi schemi di inizio Novecento.
Il confronto delle diverse edizioni di ATP, appena delineato, spiega perché nella presente pubblicazione adottiamo come testo-base quello della seconda edizione (1915), che a nostro giudizio è quella che meglio traduce il pensiero originale dell’Autore e la struttura del suo trattato; quella inoltre che meglio ci permette di cogliere il suo stile: sobrio, essenziale, talora disadorno, ma comunque chiaro.