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Beato Giacomo Alberione, SSP Mese a San Paolo IntraText CT - Lettura del testo |
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2. [01] L'Apostolo però non si contentava di raccomandare [02] l'apostolato dell'esempio. Egli stesso e più di tutti lo praticava: [03] Non vogliamo dare scandalo alcuno perché non [04] cada in disprezzo il nostro ministero: non è peccato che [05] io mi cibi di certe vivande (una volta proibite al [06] popolo ebreo), ma se alcuni si scandalizzassero di [07] veder ciò io non ne mangerò in eterno. – Nella Troade [08] San Paolo incontrò un suo cugino di nome Luca. Era [09] egli un medico di Antiochia, di grande ingegno e [10] scrittore elegante. Da quando vide San Paolo, tutto zelo [11] e ardore, egli mutò interamente vita. Divenne [12] simile a lui nel fervore e nello zelo: con lui predicò, [13] istruì le popolazioni, con lui si espose agli insulti e [14] calunnie, con lui sopportò battiture e persecuzioni. [15] Quando si sentiva estenuato e stanco egli guardava [16] a Paolo e si riaccendeva in lui lo spirito di sacrificio [17] e l'amore alle anime. Scrisse il Vangelo che è detto appunto [18] di San Luca e sono pure suoi gli Atti degli Apostoli. L'esempio [19] di San Paolo era stato così efficace sull'animo suo, che [20] credette utile proporre San Paolo anche a modello degli altri e [21] così le notizie più particolari che noi abbiamo dell'Apostolo [22] ci sono fornite da San Luca.
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