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2.
[01] Ed è qui dove maggiormente
risplende lo zelo di San Paolo.
[02]
Il suo dire era sempre adatto agli uditori, pieno di
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calore, convincente, penetrante, sebbene semplice nella
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sua sublimità ed alieno da vani ornamenti rettorici.
[05]
La sua parola era fluente e abbondante: condotto
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prigioniero a Roma invitò al suo carcere gli ebrei
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per istruirli nella sua religione. Vennero essi e fu
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tale la vivacità del suo dire, la forza dei suoi
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argomenti che gli uditori non si stancarono ed il
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discorso di San Paolo durò dalla mattina fino alla sera.
[11] A Listri il popolo fu così entusiasmato della
sua
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parola che lo chiamava Mercurio, cioè Dio della
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eloquenza: e ad ogni costo voleva sacrificargli
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un vitello come si usava per le divinità pagane.
[15] Sant'Anselmo parlando della sua predicazione
dice:
[16]
San Paolo corse dal Mar Rosso all'Atlantico portando ovunque
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la luce della verità. Egli fu come il sole che illumina tutto
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il mondo: sicché piuttosto si può dire che a Paolo mancarono
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il mondo e popoli da convertire che non sia mancato Paolo
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ad alcuno. Questa è la misura del suo zelo. San Giovanni Crisostomo,
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devoto assai di San Paolo, diceva che era suo ardente desiderio
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di vedere dal pulpito San Paolo, perché a paragone di lui
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sarebbero apparsi languidi e freddi gli oratori dell'antichità.
[24]
La Chiesa dice: «Deus qui multitudinem gentium beati Pauli Apostoli
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praedicatione docuisti ecc. ». E altrove: «Sancte Paule Apostole,
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praedicator veritatis, et Doctor
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gentium...».
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