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Sac. Giacomo Alberione, Primo Maestro della Pia Società San Paolo
Oportet orare

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Che cosa è lo spirito di preghiera?

            Che cosa è lo spirito di preghiera? Lo spirito di preghiera è quella disposizione abituale in cui viene a trovarsi l'anima che è molto umile e che ha tanta confidenza nella bontà del Padre Celeste. Lo spirito di preghiera si basa quindi su due disposizioni: un grande sentimento del bisogno che abbiamo di Dio in tutto; ed una gran fiducia nella tenera, nella paterna bontà del Signore. Così l'anima vive come in un'abituale preghiera, in una preghiera continuata, e anche quando non dice preghiere, perché per es. si deve far scuola, si predica, tuttavia lo stato dello spirito è uno stato di orazione continua.

            Se si volesse dipingere una persona che ha spirito di preghiera nell'atteggiamento che esprime la sua vera spiritualità, il suo vero



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stato di preghiera, il suo spirito, si dovrebbe dipingerla o colle braccia incrociate, o colle mani congiunte, e cogli occhi elevati al cielo. Questo in realtà esprime ciò che costantemente sta in fondo di essa: gran sentimento del bisogno di Dio, gran fiducia nella bontà del Signore. Sentimento di umiltà, per cui diffida di tutto ciò che riguarda se stessa; con l'animo pieno di santa confusione, pare sempre che abbia bisogno di chiedere ancora un'altra volta perdono dei peccati. Continuamente si sente colpevole come Pietro, il quale non deponeva la pezzuola per asciugare le continue sue lacrime. Sentimento di umiltà, come San Francesco d'Assisi, a cui il lungo piangere e di dolore e di amore, produsse la cecità degli occhi.

            Vi sono delle persone che ragionano e parlano con tale spirito soprannaturale di ogni cosa, che danno a vedere di essere proprio animate continuamente dalla fede in Dio, dall'umiltà e dalla diffidenza di sé stesse. La preghiera è il grido, è il gemito di un'anima debole, povera, che chiama e invoca Dio: «Deus, in adjutorium meum intende: Domine, ad adjuvandum me festina»38.

 



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* * *

 

            Abbiamo fede nel Signore o non l’abbiamo? Quando chiediamo la grazia di farci santi, crediamo? La santità consiste nell'avere almeno la grazia prima. Ebbene, nella Piccola Casa della Divina Provvidenza si ripete questa domanda tante volte al giorno: «Fateci santi!». Nessuno è morto, come dicono colà, senza riconciliarsi con Dio. Dunque tutti, per quanto si può prevedere umanamente, son salvi. Sacerdoti degnissimi dicevano: Avessimo la grazia di andare a morire in quella Casa benedetta, avremmo già una caparra di nostra salvezza! Un sacerdote infermo poteva essere curato a casa sua meglio, forse; invece scelse di andare , perché diceva: Non m'importa se non mi cureranno tanto bene il corpo, se le stanze sono un po' ristrette, l'aria forse meno pura e le comodità minori che in casa mia: mi ritengo sicuro del paradiso, morendo fra quelle mura.

 

            Sia lodato Gesù Cristo.

 



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38 Ps. LXIX, 2. “O Dio, vieni in mio aiuto; Signore, vieni presto a salvarmi.




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