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Sac. Giacomo Alberione, Primo Maestro della Pia Società San Paolo Oportet orare IntraText CT - Lettura del testo |
b) Dio l'assiste. Si ammala il
fervoroso, ma ricordiamo subito che una vita buona è una garanzia di una morte
serena. Dio non abbandona mai chi lo cercò sempre: tanto meno lo abbandona in
quel gran momento. Dice infatti: «Cum ipso sum in tribulatione»3. Il fervoroso stesso ha un
po' forse preveduto la sua fine da segni esterni e spirituali che egli ha
considerati attentamente e con fede. Preghiamo nel salmo: «Notum fac
mihi, Domine, finem meum, et numerum dierum meorum quis est: ut sciam quid
desit mihi»4.
La morte per lui, ancorché fosse improvvisa, non è imprevista, è sempre attesa.
I santi sono soliti fissarsi così: voglio passare la giornata presente come se
fosse l'ultima di mia vita;
voglio ogni sera andare a riposo con le disposizioni in cui desidererei presentarmi al tribunale di Dio, se nella notte mi chiamasse. Come, dunque, sarebbe imprevista la sua fine, se è, anzi, attesa ogni giorno?
Il fervoroso è raffigurato nelle vergini prudenti. «Sint lumbi vestri praecincti, et lucernae ardentes in manibus vestris»5. E le vergini prudenti avevano vegliato, tenevano la lampada fornita d'olio; venne lo sposo e subito l'accompagnarono alle nozze.