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Sac. Giacomo Alberione, Primo Maestro della Pia Società San Paolo
Oportet orare

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III. – La sentenza finale.

 

            Ai cattivi dirà il Giudice: «Discedite a me, maledicti, in ignem aeternum, qui paratus est diabolo, et angelis ejus»32. Andate nel fuoco eterno preparato per il demonio e per i suoi angeli; voi siete appunto i seguaci del demonio, avete ascoltato le sue tentazioni, le sue suggestioni, i suoi inviti. Vi siete allontanati da me, avete cercato altro posto, altri compagni; andate, dunque lontano; nel posto che avete preferito con la vita vostra. Nelle stesse opere sante avete mirato più al vostro onore che alla mia lode; non avete saputo che cosa farne di me, non avete trovato le vostre delizie in me, non avete capito che io ero l'unico bene, il sommo bene. Voi eravate liberi nella scelta: avete scelto quello che vi è piaciuto e non si può ora che tirarne le conseguenze: siete,



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lontani e starete lontani. Mi onoraste colle labbra, ma il cuore vostro era lontano.

            Andatevene, maledetti dal Padre mio che vi ha creati, da me che vi ho redenti a prezzo del mio sangue, dallo Spirito Santo che voleva santificarvi. Allontanatevi dall'augusta Madre mia, che era anche la vostra, ma che voi rinnegaste. Partitevi dalla società di tutti i santi, della quale siete indegni.

            Io vi ho creati e voi vi siete dati ad un altro; io ho creato per voi il cielo, la terra, il mare e tutte le creature che in esso si contengono e voi ne avete abusato per oltraggiarmi. Io vi ho dato le orecchie affinché ascoltaste la mia voce e obbediste alla mia legge, e voi le apriste alle seduzioni del diavolo, ai discorsi frivoli, indecenti, osceni. Vi ho dato gli occhi acciocché vedeste le mie ricchezze, e camminaste al lume dei miei precetti, e voi li convertiste in istrumento d'impurità e di cupidigia. Vi ho dato la bocca e la lingua affinché l'impiegaste nel pregare, lodare e glorificare Dio, e voi ve ne serviste per ingiuriare, bestemmiare, maledire e proferire parole infami e tener discorsi scandalosi. Vi ho dato le mani acciocché le innalzaste al cielo e le stendeste a soccorrere il povero, e voi le adoperaste al furto, al delitto, alla impudicizia. Ho fatto l'anima vostra ad immagine di Dio, e voi la sfiguraste in modo da



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farne l'effìgie della bestia. Ho fatto il vostro cuore per amarmi, ed esso si è abbracciato al nulla. Ritiratevi da me, operai d'iniquità, io non vi conosco; voi nulla avete fatto per me, ma tutto per il demonio e per l'inferno, dividete adunque con esso le tenebre eterne, il fuoco inestinguibile e l'eterna disperazione: «Discedite a me, maledicti, in ignem aeternum qui paratus est diabolo et angelis ejus».

            I cattivi si allontanano dal Signore, non solo, ma, di più, lo disgustano, l'offendono. Perciò il Signore non solo li allontanerà, ma darà anche il castigo, il fuoco acceso per il demonio, fuoco divoratore, fuoco inestinguibile. Ma se si trattasse poi di un religioso, di un sacerdote, che cosa dirà il Signore? Ti sei donato a me e poi ti sei allontanato; hai capito che Dio era amabile, che meritava di essere servito e poi sei tornato ad amare e servire tutt'altre cose. Il tuo consigliere preferito, assecondato, era il demonio; ebbene condividi la sua sorte: va nel fuoco eterno.

 

* * *

 

            Ed ai buoni dirà il Giudice: «Venite, benedetti dal Padre mio, prendete possesso del regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui



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pellegrino e mi albergaste; ignudo e mi rivestiste; infermo e mi visitaste; carcerato e veniste a trovarmi»33. Voi mi avete cercato, voi siete stati con me; eravate liberi anche voi come tutti e mi avete liberamente, generosamente servito! «Qui potuit transgredi et non est transgressus: facere mala et non fecit: ideo stabilita sunt bona illius in Domino»34. Potevate fare il male e non l'avete fatto, potevate allontanarvi e siete stati attaccati a me; perciò il vostro posto sarà vicino a me, per tutta l'eternità: «Venite, benedicti Patris mei, possidete paratum vobis regnum». Il bene costava, le fatiche erano molte, le mortificazioni continue, eppure avete trovato forza per conservarvi nella virtù, per amarmi e per farmi amare da altri: doppio onore avrete quindi, doppia gloria «in domo Patris mei»35, doppia corona ed eterna, perché doppio è l'ordine dei meriti. Venite nel mio regno. E andranno con Dio, al suo regno, e non in un altro; nella stessa casa del Padre: «Ego... sum... merces tua magna nimis»36.

            Venite, profeti, perseguitati e sbanditi per il mio nome. Venite, patriarchi, che, pieni di



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speranza mi avete atteso, desiderato ed invocato. Venite, apostoli, voi che avete diviso con me le afflizioni quando io vivevo in mezzo agli uomini. Venite, o martiri, che mi avete confessato intrepidi dinanzi ai tiranni. Venite, pontefici, che mi offriste notte e giorno, nella purità di coscienza, un sacrificio di lode, di amore. Venite, o santi che avete menato una vita di continenza, di preghiere, di speranza, di amore, di mortificazione, di digiuno, di penitenza. Venite, o vergini saggie ed immacolate, che mi avete scelto per vostro sposo. Venite, o padri di famiglia virtuosi, edificanti; venite, o madri di famiglia caste, vigilanti e timorate di Dio; venite, ragazzi morigerati e puri. Venite, voi che amaste i poveri, e conservaste la carità, fatti imitatori di me che sono tutto carità ed amore. Venite, o degni e zelanti pastori, prendete posto tra il vostro gregge fedele, che formerà la corona vostra per l'eternità. Vieni, o docile gregge, segui il tuo santo pastore; tu hai prestato l'orecchio alla sua parola, tu gli hai obbedito, ricevi la ricompensa che ti è dovuta!... Venite, voi tutti benedetti dal Padre mio, benedetti da me, benedetti dallo Spirito Santo: «Venite, benedicti Patris mei...»; eredi di Dio, coeredi di Gesù Cristo, entrate al possesso del regno che vi fu destinato fin dai primi giorni del mondo: «Possidete



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paratum vobis regnum a constitutione mundi».

            Si apriranno gli abissi della terra e inghiottiranno le anime dei dannati; che piomberanno l'una sull'altra, con grida indicibili, con orrende bestemmie, dando l'estremo saluto a Dio, al paradiso, agli Angeli, alla Madonna, ai fratelli. Addio, addio paradiso! Per noi non sarete più; le vostre porte saranno sempre chiuse per noi. Beati voi, o fratelli e sorelle; beati voi, o scolari; beati voi, o penitenti; beati voi, o lettori, che avete profittato degli insegnamenti! noi li abbiamo predicati e non praticati! Noi vi abbiamo avvertito e poi siamo caduti nel precipizio; abbiamo suonato le campane, ma non siamo entrati nello spirito vero della pietà. Abbiamo chiamati gli altri e siamo rimasti fuori. Voi ora entrate nel tempio di Dio eterno, e noi rimarremo fuori, esclusi per sempre dal convito: Valete, justi; vale, Crux; vale, paradise; valete, patres ac filii, nulla siquidem visuri sumus ultra. Vale tu quoque, Dei Genitrix Maria!37.

            Gli Angeli, chiudendo la porta di quella fornace ardente, vi scriveranno sopra: Sempre, sempre!

            E si apriranno le porte del cielo: gli Angeli



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canteranno: «Attollite portas, principes, vestras, et elevamini, portae aeternales; et introibit rex gloriae... Dominus fortis et potens: Dominus potens in proelio»38, Gesù Cristo, l'Agnello, il vincitore del dragone infernale. Gesù entrerà il primo, e dopo di lui seguiranno tutte le anime salve, tutti i giusti. Oh, allora il cantico: «In exitu Israël de Aegypto, domus Jacob de populo barbaro»39 quali echi avrà! quali accenti! allora quali celesti melodie si sprigioneranno dalle labbra di tutti i beati, finalmente arrivati al possesso di quel regno tanto sospirato e per l'acquisto del quale hanno tanto sofferto!

            Allora si comprenderanno le Beatitudini in tutto il loro senso: «Beati i poveri di spirito, perché di essi è il regno dei cieli. - Beati i mansueti, perché erediteranno la terra. - Beati quelli che piangono, perché saranno consolati. - Beati i famelici ed i sitibondi di giustizia, perché saranno saziati. - Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. - Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. - Beati i pacifici, perché saranno chiamati figli di Dio. - Beati quelli che sono perseguitati per amor della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. - Beati voi, quando vi oltraggeranno e vi perseguiteranno



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e, mentendo, diranno di voi ogni male per cagion mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli»40.

            Ognuno ci pensi e ci rifletta sopra. Il Signore ci ha fatto sentire con potenza la sua voce per scuoterci. Saremo noi dalla parte destra, nel gran giorno del Signore? Disse Gesù, volgendosi ai Farisei: «Vos non creditis, quia non estis ex ovibus meis. Oves meae vocem meam audiunt: et ego cognosco eas, et sequuntur me»41. Ci mettiamo adesso dalla parte di Dio o dalla parte opposta, secondo che ascoltiamo o no la sua parola; secondo che facciamo risoluzioni effìcaci e definitive, o lasciamo che la voce di Gesù si disperda, se lasciamo che Gesù inutilmente chiami dal tabernacolo. Sì, questo Maestro si è fatto come rauco per il lungo chiamare; questo Maestro se ne sta tutto il giorno con le mani stese ad invitarci: «Tota die expandi manus meas ad populum non credentem, et contradicentem»42. Ma che se continuiamo a fare i sordi alla sua voce, guai a noi! Se ci arrendiamo, beati noi! Chi è da Dio ascolta la voce di Gesù Cristo.

            Questo è il segno che ci mettiamo nel



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numero delle pecorelle di Dio, se ascoltiamo docili la voce del Signore, poiché: «Oves meae vocem meam audiunt»; «Omnis, qui est ex veritate, audit vocem meam»43.

            «La vita mortale non è che una vita piena di triboli e spine; ma in fondo ad essa vi è la patria celeste con gaudi ineffabili per colui che, con la pazienza, la rassegnazione e il bene operare, avrà meritato di esservi accolto cittadino per tutta l'eternità»44.

 

            Sia lodato Gesù Cristo.

 



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32 Matth. XXV, 41. Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.

33 Matth. XXV, 34-36.

34 Eccli. XXXI, 10-11. ”Colui che potendo trasgredire non ha trasgredito, e potendo compiere il male non lo ha fatto: perciò i suoi beni sono consolidati nel Signore” [Bibbia CEI: Chi, potendo trasgredire non ha trasgredito, e potendo compiere il male non lo ha fatto? Si consolideranno i suoi beni…].

35 Jo. XIV, 2. “Nella casa del Padre mio”.

36 Gen. XV, 1. “Io sono…; la tua ricompensa sarà molto grande.

37 S. Ephr., De variis tormentis inferni. “Addio, giusti; addio, croce; addio, paradiso; addio, padri e figli, poiché non ci vedremo mai più. Addio anche a te, Maria Madre di Dio”.

38 Ps. XXIII, 7-8. Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria…Il Signore forte e potente, il Signore potente in battaglia.

39 Ps. CXIII, 1. “Quando Israele uscì dall’Egitto, la casa di Giacobbe da un popolo barbaro.

40 Matt. V, 3-11.

41 Jo. X, 26-27. “Voi non credete, perché non siete mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.

42 Rom. X, 21. “Tutto il giorno ho steso le mani verso un popolo disobbediente e ribelle.

43 Jo. XVIII, 37. “Le mie pecore ascoltano la mia voce (Gv 10,27). Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce.

44 S. Greg. Om. 21.




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