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Sac. Giacomo Alberione, Primo Maestro della Pia Società San Paolo Oportet orare IntraText CT - Lettura del testo |
a) Che cosa sia l'esame di coscienza.
a) Che cosa sia l'esame di coscienza. È il diligente studio di un'anima che vuol salvarsi, togliendo ogni giorno più il male e mettendo ogni giorno più il bene nelle sue giornate.
Uno studio: e significa impegno, volontà, desiderio di bene, applicazione. Lo scrittore studia, si applica a ripulire sempre meglio la sua lingua, a renderla anzi sempre più compita: arte del bello scrivere. Così chi vuol riuscire buon medico, buon legale, buon maestro. Per svestire l'uomo vecchio e le sue tendenze, per vestire l'uomo nuovo e le sue virtù, vi è un grande lavoro, un profondo studio da compiere, un costante impegno da mettere.
Il conoscere noi stessi era già detto l'apice della sapienza dagli antichi. Si tratta di conoscere le tendenze del cuore, le passioni, la mentalità che abbiamo, la debolezza della volontà, i difetti della vita scorsa, i doveri dello stato. Inoltre, le grazie e le possibilità che il Signore ci offre, le occasioni di bene, i lumi dello Spirito Santo, i singoli mezzi particolari nella vita d'ognuno. Si tratta di conoscere ancora: le occasioni di peccato, le persone che ci circondano, la passione predominante con tutti gli artifizi del male e le industrie sante da adoperarsi nella vita.
Tale studio deve essere diligente: perciò i santi: S. Ignazio, S. Alfonso,
S. Bernardo tanto insistono sul dovere di attendere a noi; di raccoglierci nel
silenzio; di conservare come una continua ed abituale riflessione su tutto il
nostro essere. Vi sono poi tempi in cui più
di proposito dobbiamo metterci innanzi a Dio, erigerci come giudici della vita, vedere quanto essa abbia di bene, di male, di aiuti.
Per potersi dire diligente questo studio deve aver due condizioni: essere quotidiano e diretto al progresso continuo. Ogni giorno si deve operare: i pericoli di cadere e le virtù da esercitare sono cosa d'ogni giorno: dunque ogni giorno vigiliamo su di noi; in questa vigilanza sta l'esame di coscienza. Ogni giorno si deve crescere in sapienza, età, grazia sino a formare l'uomo nuovo e compito: l'esame di coscienza è il lume dei passi da darsi ed è il controllo dei passi fatti.
Non deve però essere diligentissimo come sarebbe negli scrupolosi, i quali non sono mai soddisfatti e vogliono fare quel che Dio non comanda, mentre poi lasciano ciò che Dio comanda. Infatti l'esame di coscienza dello scrupoloso per lo più si rivolge al passato quasi esclusivamente: occorre, invece, per progredire, che si rivolga decisamente al futuro.