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Sac. Giacomo Alberione, Primo Maestro della Pia Società San Paolo
Oportet orare

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Gesù Cristo è medicina ancora per le malattie della volontà.

            Gesù Cristo è medicina ancora per le malattie della volontà. Esse sono: l'abulia o incapacità a risoluzioni forti e durature; la leggerezza che è un decidere senza ragioni vere; la incostanza, che è mancanza di perseveranza; l'accidia che è orrore della fatica; la malizia che è acconsentire deliberatamente al male; la ostinazione che è perseverare nel male volontariamente; l'abitudine cattiva che è una disposizione perversa per cui si inclina sempre al male.

 



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            Ora ognuno comprende quanta sia la facilità per l'uomo di volgersi verso i beni presenti e dimenticare ciò che è eterno; scambiare Dio per le creature; il finito con l'infinito.

            Che cosa occorre? Occorre la S. Comunione; meglio, la Comunione frequente; e, ottima, la Comunione quotidiana.

            Per la Comunione l'uomo si unisce a Gesù Cristo e rimane in Lui: «Io sono il pane vivo disceso dal cielo; chi mangia di questo pane vive in eterno... In verità in verità vi dico: se non mangerete la carne del Figlio dell'uomo, e non berrete il suo Sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna»24.

            L'uomo è come un'oliva selvatica: la comunione è un divino innesto da mettersi in noi. Si porterà quindi frutto migliore e più abbondante; frutto anzi di vita eterna.

            La Comunione deve essere preceduta da buona preparazione e seguita da conveniente ringraziamento. Occorre pregare Gesù che ci guarisca le malattie della mente, Egli che è la verità; che ci guarisca dalle malattie del cuore, Egli che è la vita; che ci guarisca dalle malattie della volontà, Egli che è la via.

 



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            La Comunione completa è un'unione della nostra mente con la mente di Gesù Cristo nella fede: in modo di pensare, giudicare, ragionare della vita e dell'eternità come pensa, giudica e ragiona N. S. Gesù Cristo. È inoltre unione del nostro cuore col Cuore di Gesù Cristo in una incorporazione mistica. È ancora unione della volontà nostra con la volontà di Gesù Cristo, per la pratica delle medesime sue virtù.

            «Finis autem praecepti est charitas de corde puro, et conscientia bona, et fide non ficta»25.

 

            Sia lodato Gesù Cristo.

 



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24 Jo. VI, 51, 52, 54-55.

25 I Tim. I, 5. “Il fine di questo richiamo è però la carità, che sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera.




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