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Sac. Giacomo Alberione, Primo Maestro della Pia Società San Paolo Oportet orare IntraText CT - Lettura del testo |
b) «Ego sum veritas»: esercizio della mente.
b) «Ego sum veritas»: esercizio della mente.
La volontà è fortemente sostenuta da cognizioni profonde e chiare. Perciò
qui giova conside, la necessità, l'utilità, il dovere, ecc. ecc., che abbiamo
di uniformare la vita a quella massima od a quell'esempio ricordato nel primo
punto. Supponiamo la meditazione sopra la mortificazione dei sensi; devo
curarla: come cristiano, poiché l'intera vita di Gesù fu croce e martirio; come
uomo, giacché la ragione è la parte superiore, cui ogni potenza e sentimento
deve sottomettersi; come religioso, avendo fatto professione di vita perfetta;
come Sacerdote onde lasciare ai fedeli degno esempio. Di più, considero la
mortificazione in ordine alla morte, cui devo prepararmi, al giudizio
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al quale devo presentarmi, all'eternità mia dimora prossima. Che mi consigliano su questo punto l'inferno, il purgatorio, il paradiso? Che cosa mi predicano la Sacra Scrittura, gli scritti dei Padri e dei Dottori, gli esempi dei Santi?
Posso considerare anche i vantaggi temporali nell'ordine fisico e nell’ordine morale; posso considerare le terribili conseguenze dell’intemperanza, della superbia, della pigrizia, dell'ira, dell'invidia, della sensualità. Posso considerare le dolcezze, le consolazioni, la stima degli uomini retti, come si ha dalla mortificazione.
E tutta questa materia con varie regole si può allargare, approfondire, sensibilizzare, per un maggior frutto.