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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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63. AL P. D. SAVERIO ROSSI1 CIORANI.

Gli parla della già accettata fondazione d'Iliceto, e del movimento dei soggetti da farsi in occasione di questa fondazione.

 

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

 

[SANTA MARIA DELLA CONSOLAZIONE] 19 DICEMBRE 1744.

 

Ringraziamo Gesù Cristo e Maria Vergine, che si son degnati di concludere la fondazione di questa casa di S. Maria della Consolazione fra otto giorni. Il canonico Casati ha già stipolata la donazione inter vivos stamattina, con averci dato ancora il possesso. Il Vescovo [di Bovino, il Ven. Antonio Lucci] già ci ha fatta la concessione del luogo. E già il Capitolo, che qua rappresenta il parroco, coll'università [comune] ci han dato il consenso.

La rendita delle robe donate ascende a ducati 300 incirca,


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col peso però di due messe quotidiane, oltre una comoda libreria, con facoltà ancora, dei frutti di questa donazione, di costituire ai nostri due patrimoni.

Consistono le robe donate in settecento e più mogge di territorio di campo, in una vigna ed in certe case con oliveto.

Di più, ci è stato promesso dal canonico Maffei un beneficio libero di 22 ducati annui.

Di più, la casa della Madonna ave [ha] da 30 ducati incirca di rendita, avvertendosi che, facendosi i territori almeno in parte a conto nostro, ponno rendere cinque a seicento ducati coll'attenzione di un Fratello che vi soprastasse; né sarebbe di tanto incomodo, per essere i territori vicini alla casa.

Qui ci hanno accettato tutti, Vescovo, preti e secolari come angeli del Paradiso, e non fanno altro che ringraziare Gesù Cristo di questa nostra venuta; specialmente il Signor canonico Maffei ha dimostrato di noi un gradimento immenso; onde vi è buona speranza che il Principe [di Castellaneta] faccia ancora qualche buono assegnamento alla sua venuta, che sarà di breve qua, oltre la speranza certa che ci è d'un buono assegnamento degli Abbruzzesi, di 300 ducati l'anno.

La gente qui è affezionatissima e docilissima, e vi sono poche case civili: quasi tutti son campesi; sono inclinati alla pietà, e ci son pochi peccati.

Il paese è fertile e vi è tutto: legne, grani, legumi, vini buoni e squisiti formaggi, ed abbondanti e buoni frutti. Vi sono vacche, pecore, capre, e vi sono certe ricotte, che non ho provate simili. L'aria è ottima e temperata. Nel luogo vi è acqua di paradiso, con fontana propria della Madonna e con peschiera, per cui si può adacquare in ogni tempo il giardino e si ponno fare delle verdure.

[Qui manca una parte della lettera che non si è potuta trovare.]

Nella donazione, il fondatore si è riserbato l'usufrutto di tutti i beni, ma solo ha promesso di darci 56 ducati l'anno, col peso d'una messa. Vi sarà il beneficio di Maffei e quello che


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renderanno i territori della Madonna. E certo che frattanto vi si starà con strettezza. Dio aiuterà. Allegramente! ché in vita nostra saremo sempre pezzenti.

Prima della missione di Modugno, anderò a Foggia a parlare al Presidente e vescovo di Foggia,1 per impetrar le licenze di cominciare le missioni agli Abbruzzesi, che son quelli che mi stanno nel cuore, e già per gl'Abbruzzesi mi è stato scritto che il Presidente ci aspetta.

Per la missione di Mirabella, per cui vi scrissi, mi è stato avvisato di , che non occorre più, perché il Vescovo vi manda i Pii Operarî, che si trovano a missionare in Buellino. E così D. Andrea [Villani] e D. Cesare [Sportelli] possono bene attendere alle missioni di costì.

Manderete D. Bernardo [Tortora] costà, con D. Ignazio2 e Fr. Romoaldo, per l'istesse mule di Bracigliano, con due tomoli di castagne ed un tomolo di noci.

Io penso già di fare la residenza costì alla casa della Madonna, almeno per qualche tempo, per istabilire le cose. D. Andrea sia per ora rettore e maestro di novizi a Ciorani, e V. R. vicario, [ministro] ed economo. Abbiatevi un poco di pazienza, perché poi anche ad Iliceto avrete da essere. D. Cesare, aggiustate alquanto le cose di Nocera, se Dio vuole che si aggiustino, secondo la lettera che gli ho scritta (e V. R. la legga cogli altri), verrà per vicario nostro ad Iliceto, e D. Giovanni [Mazzini] resterà rettore alli Pagani, dove anderà poi D. Carmine [Fiocchi] facilmente con D. Paolino, [Scibelli]; e D. Lorenzo [d'Antonio] con D. Paolo [Cafaro] verrà a Ciorani. Ma D. Paolo bisogna che si trattenga qui per alcuni mesi, e D. Paolo qui ha pigliato un gran nome.

Qua si comincerà ad applicare le messe per questa casa il primo di gennaio, fuori di D. Paolo e D. Lorenzo; ma tutti gli 


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altri applicheranno per questa casa, mentre si comincia questa fondazione col bel segno d'una bella povertà. Avvertite che qui da tutti si è applicata una messa.

E si avverta che a Nocera conservi questa lettera il segretario. Avvisate a D. Gaetano di Caro1 che, se vuole venire questa quaresima ad aiutarci alle missioni degli Abbruzzesi, ci farebbe un sommo favore.

Mi scrive D. Cesare che D. Paolo lo manderà, quando lo mandate a pigliare.

Gesù Cristo ci benedica tutti ! e pregate sempre per noi. Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

Mandate le piante anche a Nocera. Viva Gesù!

Secondo dice il vaticale [vetturale], i Padri possono partire sabbato mattina da costì e trovarsi, domenica sera, qua.

L'acchiusa del Signore Calvini [mandatela] subito alli Casali.

Umo servitore e fratello

ALFONSO DE' LIGUORI del SS. Salvatore.

 

Conforme all'originale, che si trova in parte presso D. Giuseppe de Aquila abbreviatore apostolico, ed in parte nel nostro Archivio generalizio di Roma.

 




1 Il P. P. Saverio Rossi nato nell'anno 1706, entrò nella Congregazione un'anno dopo la sua fondazione. Si diede da principio ad una perfetta imitazione di Gesù Cristo, nostro Salvatore. Passò quasi tutta la sua santa vita in Ciorani ove, fidato unicamente alla divina Provvidenza, diede principio alla fabbrica della casa, nella quale poi introdusse la grand'opera degli spirituali esercizî. Morì questo gran servo di Dio nell'anno 1758, guardando fissamente le immagini di Gesù e di Maria.

1 Il vescovo di Troia (alla cui diocesi apparteneva in quel tempo la città di Foggia, dove risiedeva alcuni mesi dell'anno) era allora Mgr. Giovanni Pietro Faccolli.



2 D. Ignazio era prete secolare ed accompagnava i Padri nelle missioni.

1 Questo prete secolare aiutava i Padri nelle missioni.




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