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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
66. AL SOMMO PONTEFICE BENEDETTO XIV.
Supplica per ottenere la conferma della casa fondata in Iliceto.
Alfonso de' Liguori, con altri molti sacerdoti, insieme uniti con vincolo di scambievole e fraterna carità, prostrato a' piedi della Santità Vostra, umilmente L'espone qualmente, essendosi portato l'anno 1744 nella Puglia e propriamente nella terra d'Iliceto, diocesi di Bovino, a far ivi la s. missione, si compiacque quel pubblico ed il Rmo Capitolo richiederlo che, per aiuto di tante anime abbandonate, si fosse contentato trattenersi co' suoi compagni in un certo ritiro, situato sopra d'una montagna, luogo abitato un tempo dal conte D. Giovanni Appiani, detto Santa Maria della Consolazione; n'accettò ben volentieri l'invito, per essergli con ciò aperta la strada più comoda a potersi distendere per la Puglia ad aiutare, colla Divina
parola ed amministrazione de' Sacramenti, tanta povera gente derelitta ed assai bisognosa di spirituale soccorso, come sono, fra gli altri, tanti pastori che ascendono al numero di cinquanta in sessanta mila; oltre poi il comodo, che gli si somministra, di girare anche per l'abitato nelle circonvicine diocesi, come ha fatto in tante diverse, e tutto giorno sta facendo, con tanto profitto e riforma de' costumi di quei luoghi, ne' quali, con indicibile soddisfazione degli abitanti, si è fatta la santa missione.
Conosciutasi questa verità dal nostro zelantissimo vescovo di Bovino, Mgr Lucci, si degnò con sua Bolla, spedita in detto anno 1744, concedergli la permanenza in detto luogo, con gusto altresì ed espresso consenso di tutto quel pubblico e Rmo Capitolo d'Iliceto. E perché presentemente ne desidera da Vostra Santità, tanto amante e promotrice di quest'opere di tanta gloria di Gesù Cristo, in detto luogo di S. Maria della Consolazione la conferma: perciò umilmente ne La supplica, contentandosi Vostra Santità d'esserne rimunerata da Gesù Cristo e da Maria Santissima, per amore de' quali Gliela dimanda, esibendosi sempre più di pregare e far pregare da' popoli, per l'esaltazione della Chiesa e per la felicità del governo di Vostra Santità.
Conforme ad una antica copia.