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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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105. A D. GIUSEPPE MUSCARI, PRIORE DEL MONASTERO DI S. BASILIO IN ROMA.

Si maraviglia di non aver ottenuto un favore, e l'incarica di varie commissioni.

 

Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

 

CIORANI, 20 MARZO 1749.

 

Ieri sera, ricevei la sua carissima, dove mi avvisa che alli 7 partì per Loreto1 il R. P. Villani, il quale penso che già sarà ritirato. Circa le facoltà della Penitenzieria, io ho scritto a lui più volte che facesse qualche maggior diligenza per averle tutta la Congregazione.

Gran cosa! Noi, per grazia di Gesù Cristo, abbiamo ricevuto l'approvazione, questa gran cosa ch'io, per dir così, neppure ora l'arrivo a credere; e poi una cosa così facile, come sono le facoltà per le missioni, che l'hanno avute tante Congregazioni, la Congregazione dei preti dell'Arcivescovado, la Congregazione di S. Pietro a Cesarano che son pochi e non approvati: questa cosa, dico, così facile ch'io la tenea per certa, questa non si è potuta avere!


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In quanto all'attestato, non mi scrisse D. Andrea che voleva l'attestato dell'Ordinario, ma l'attestato mio, o che dessi a lui la licenza di parlare. Ed io mi rimettei a lui.

Dalla vostra poi ho inteso che vi vuole l'attestato dell'Ordinario: onde ho scritto a Salerno, e quando mi viene l'attestato, lo manderò a V. P. Rma o ad altri che mi avviserete; perché, venuto che sarà da Loreto il P. Villani, mi pare che se ne potrebbe tornare, sempre che egli non avesse per le mani altra cosa di momento, nel che mi rimetto.

Ho scritto già, e replico, ch'egli non lasci di procurarci l'altare privilegiato. In quanto poi alli privilegi, non occorrerà più a parlarne per ora. Certo ch'è stata una gran cosa ottenere l'approvazione per cui V. P. Rma ha fatto molto, come sappiamo. Dio ne la ricompenserà, ed io ne la ringrazio infinitamente.

E circa l'affare,1 noi non lasciamo di pregare Maria SSma. La ringrazio ancora per l'incomodo di aggiustare le Regole,2 Come mi scrive. Queste (già ho appuntato e già l'ho scritto al P. Villani nell'ultime mie lettere) le farò stampare poi in Napoli, in picciolo e corrette. Se mai si avesse da trattenere D. Andrea per altro tempo, mi potrebbe mandare uno dei Brevi stampati colle Regole.

Non scrivo ora a parte al P. Villani, perché V. P. Rma gli potrà partecipare questa; ed altre cose, le troverà scritte nelle mie che troverà unite alla Posta.

Le dica che ho ricevuto 10 ducati dal P. D. Lorenzo d'Antonio per quella transazione ch'esso sa; se vuole che ce li rimandi in rimessa, ce li manderò.

In quanto all'Officio del SS. Redentore,3 credo che s'intenda anche coll'Ottava. Ma non intendo che cosa si abbia da togliere, particolare per Venezia; mentre mi pare che, come


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abbiamo osservato in detto Officio che siano cose che possono appartenere a tutt'i luoghi. Del resto mi rimetto.

Mi raccomandi a Gesù e Maria; mentre io e tutti non lasciamo di farlo: o Maria SSma ci farà la grazia, o no. Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

Benedico, al P. D. Andrea e a Fr. Francesco, il viaggio fatto di Loreto, e il viaggio da fare per lo ritorno. Dica al P. Villani che, giungendo in Napoli, vada in casa di D. Giovanni Olivieri, che sta al vico del Monastero della Madonna, un poco più sopra, all'incontro al parlatorio, al porticino che sta sempre serrato. Ivi egli troverà la lettera mia ed intenderà ciò che ha da fare in Napoli, prima di ritirarsi di qui, cioè due visite al marchese Brancone e al Cappellano Maggiore. Viva Gesù, Maria. Giuseppe e Teresa!

 

Devmo e umo suo servo

ALFONSO DEL SS. REDENTORE.

 

Conforme all'originale che si conserva nell'Oratorio della R. Arciconfraternita della Mercede e s. Alfonso de Liguori in Napoli.




1 Dopo ricevuta l'approvazione Pontificia, il P. Villani ed il Fratello Francesco Tartaglione fecero un pellegrinaggio a Loreto per ringraziare la Madonna SSma.

1 Questo affare era il proponimento del P. Muscari di ritirarsi nella Congregazione del SSmo Redentore.



2 Il P. Muscari si era incaricato della stampa della Regola, approvata dalla S. Sede.



3 La Congregazione, per il cambiamento del suo nome, ottenne il favore di recitare l'Officio del SSmo Redentore, siccome si recitava già in Venezia.




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