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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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143. ALLA MEDESIMA.

L'assicura che non e illusa, e le indica la condotta da tenere nel ricevere grazie straordinarie.

 

Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

 

NOCERA, 28 MARZO [1753].

 

Ricevo l'ultima vostra per mezzo del Signor fratello. In quanto alla direzione del P. Fiocchi, mi ha consolato la risposta sana e santa che mi avete fatta, stando sicura che quel che io non fo per l'anima vostra, non lo farei certamente per alcun'altra. Del resto, io permetto e godo che il P. Fiocchi vi risponda in tutti i vostri dubbi, e gli permetto ancora che qualche volta anche venga a trovarvi.

Per quello poi mi soggiungete, che state con tanti timori e dubbi e che tanti Padri vi chiamano illusa ed ingannata, mi consola più questo che se sentissi che aveste risuscitati dieci morti. Tutto ciò mi assicura che non siete illusaingannata. Le illuse credono pienamente ai loro inganni. Ma voi ne temete. Questo è segno che non siete illusa. Pregate dunque Gesù Cristo che, se è gloria sua, vi conservi in questi timori.

Del resto, vi comando da parte di Gesù Cristo che allarghiate il cuore con Dio, e ci trattiate come prima con libertà e confidenza grande. Io vi assicuro che voi né ingannate, né siete ingannata. Ricevete con affetto e senza timore i lumi e li tratti amorosi che il Signore all'anima vostra; e da oggi avanti cacciate, come tentazioni, tutti i timori, per quanto altri vi han detto e vi diranno.

Questi Padri l'han fatto con buon fine, servendosi della regola generale, che le anime favorite bisogna umiliarle e tenerle sotto terra, acciò non cadano in superbia. Ma questa regola non va per l'anima vostra. Voi non andate vantandoestasiprofezie; voi non andate pubblicando le vostre cose con chi trovate, come fanno altre: il che certamente per queste tali anime sospetto che siano illuse ed illudenti. Voi, come so, parlate solamente quando v'è


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necessità di parlare, e solo per cercare aiuto e consiglio. Il Signore poi vi bastante luce per farvi conoscere chi siete, e cosa meritate per li vostri difetti e miserie. E così, che paura ci è che il demonio vi inganni?

Che demonio, che demonio? È Dio, è Dio che vi assiste e vi sta attorno, perché vi vuole tutta sua. Quando egli dunque vi apre la portiera e vi parla colle sue luci, prima umiliatevi, pensando ch'egli fa tanti favori ad un'anima così ingrata, come siete voi: abbassatevi dunque, considerando le vostre miserie; e poi, confidando in quella misericordia e bontà infinita del sommo Bene, abbandonatevi come morta nelle sue braccia amorose, e ricevete con ringraziamento ed amore tutte le cognizioni e i tocchi amorosi che dona all'anima vostra: ricevendoli per più umiliarvi e per proporre maggior fedeltà al suo santo amore.

Questo sì vi raccomando: quando Dio vi lascia sola e non vi fa carezze, non vi lamentateesternamenteinternamente, né ve ne inquietate, né le andate cercando, perché nel cercarle vi potrebbe essere inganno. Né da oggi avanti v'inquietate più, come vi ho detto, di quanto vi dicono. Allora rispondete fra voi: Io voglio solo Dio; e mettetevi in pace. L'inquietudine va per chi vuole altro che Dio.

Conservatevi questa lettera, per prendere animo allorché v'inquietano. E quando occorre qualche cosa speciale, scrivetemi in breve la sostanza, ché io ruberò il tempo (come fo ora) e vi risponderò; ma con due parole, mentre io non ho momento di tempo. E vi prego a non far tanti dubbi nelle cose, e a non pretendere di sapere in tutte le cose, se è Dio o no che vi parla; perché questa sollecitudine anche può farvi danno. Bisogna con Dio, con quella Bontà infinita, camminare alla semplice, alla buona, fare quel che vi pare buono, e camminare avanti.

Nelle orazioni aride, aiutatevi sempre colla preghiera e con offerte di voi continue a Dio. Ma quando esso vi parla, non parlate voi, ma aprite l'anima a ricevere quanto vi . E vi sia in tutte le orazioni raccomandata la povera anima mia; non vi scordate mai di raccomandare le anime del purgatorio ed i peccatori; specialmente pregate per Napoli, dove si sente


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esservi molti atei che negano Dio. Non ve ne scordate; [e fatelo pure per] la nostra Congregazione. Allegramente: Dio sta con voi. Dominus illuminatio mea et salus mea: quem timebo? Gesù sia il nostro amore e Maria la nostra speranza! Sto stampando un piccolo libro del Modo di conversare con Dio; poi ve lo mando.

[P. S.] Soggiungo: ho scritto a Monsignore, che vi dia licenza di rispondere a Brancone. Se ve la , rispondete al Marchese che voi non vi scordate di sempre raccomandarlo a Dio, acciò il Signore gli dia luce e forza di camminar bene e difendere le cose della Chiesa nell'officio in cui si trova, e dategli animo. Non importa che siasi perduta la sua lettera. La sua altro non conteneva se non che lo raccomandaste a Dio. Onde rispondetegli come ho letto (se avete licenza), senza dire che la lettera sua si è perduta. Ben potete dire senza difetto: Rispondo alla sua lettera ecc. Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

 

Conforme ad una antica copia.




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