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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
182. AL MEDESIMO.
Prende occasione dalla ostinazione del Fratello Manfredonia per dichiarare il suo sentimento intorno alla dispensa de' voti.
Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa.
Vi benedico gli esercizî ed i tridui.
Per Manfredonia, non dicono bene i vostri Padri. Se si apre questa porta, che ognuno ch'è tentato e se ne vuole andare, basta che si ostini, ché sarà licenziato con la dispenza: non serve a fare più il voto della perseveranza.
È vero che questo soggetto non serve più, e non so dove andrà a parare,1 ma peggio per esso. Non posso, per lo bene suo particolare, far danno a tutta la Comunità. L'esempio, di mandarnelo ora colla dispensa, farà venire appresso la tentazione a molti. Mi dicono che io ho fatto danno alla Congregazione, con dar la dispensa a coloro che se ne sono usciti; ma con essi vi sono state altre cause, e forse anche io con essi sono stato debole. Ora (e pubblicatelo a tutti) chi se ne vuole uscire senza causa si ha da mettere in capo di uscirsene in peccato
mortale. Niuno mi leverà questo sentimento; e dite che niuno me ne parli più in contrario.
Per ora non meritate penitenza, ma un'altra volta sì. Vi benedico. Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!
Conforme all'edizione romana,
E tale fu per questo infelice la funesta conseguenza dell'aver taciuta la sua tentazione contro la vocazione.