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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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217. A SUOR MARIA VINCENZA GIANNASTASIO.

L'anima a soffrire le persecuzioni, e le dà all'uopo importanti consigli.

 

Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

 

SCALA, 14 SETTEMBRE [1755?].

 

Scrivo da Scala, dove ricevo la vostra. Tutte queste tempeste, io ve l'ho già predette, da fuori e dentro. Queste dispiacciono a voi, ma consolano me.

Quanto mi piace che vi chiamano pazza! Tenete forte e seguite ad essere così pazza per Gesù Cristo.

Circa la più dura tribolazione del confessore, egli aveva parlato per buon fine. Del resto, io vi confermo tutto ciò che vi ho detto e vi ho imposto, e vi assicuro da parte della SS. Trinità che voi state in grazia di Dio, e che Dio non solo vi vuol salva e v'ha perdonato, ma che vi vuole proprio santa, se perseverate.

Tenete forte dunque, non lasciate quanto vi ho detto, e pregate sempre Gesù e Maria che vi diano la perseveranza. Qui bisogna sempre battere, perché le persecuzioni sono grandi, e penso che hanno da crescere.

Se vi pare, confidatevi alla larga col confessore ordinario, acciò esso vi difenda colle Superiori del monastero, affinché vi lascino stare. E se non volete confidarvi col confessore, almeno direi, che vi mandiate a chiamare il Vescovo, e gli confidiate in generale lo stato passato e presente della vostra coscienza, e quello che io vi ho consigliato, perché il Vescovo può aiutarvi molto, con ordinare che vi lascino fare.

Che grate? Che parenti? Da oggi avanti non ci ha da essere che solo, solo Dio per voi, e niente più.

Procurate di non lasciare e di attendere agli esercizî comuni puntualmente, e di ubbidire e servire la comunità, in quanto v'impone l'ubbidienza; perché se mancate in ciò, qui vi possono attaccare ed inficiare d'illusa. Ma se voi non mancate all'obbligo di religiosa, perché vi hanno da chiamare illusa?

Quegli attratti che avete da quando in quando, io tengo certo


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che sono tutti di Dio. E Dio che vi tira al perfetto amore suo, dando forza allora all'anima vostra per resistere alle tempeste. E tenete che quelli non sono illusioni ma favori divini, e favori grandi per farvi tutta sua. Tenete ciò per certo, acciò la povera anima pigli coraggio a soffrire poi gli assalti di sconfidenza, di tentazioni e di tutte le cose contrarie.

Se seguitano le persecuzioni, torno a dire, avrei molto a caro che vi confidiate col Vescovo, ch'è uomo di Dio e prudente ed inteso bene di guida d'anime. Egli vi darà animo e vi libererà dagli impedimenti, che vi possono dare le monache ed i Padri spirituali.

Seguite dunque la mia direzione, le comunioni, l'orazione, le mortificazioni ed altro. Quando però state poco bene, mancate [lasciate] le mortificazioni, secondo è l'infermità, senza scrupolo; allora in dubbio, fate piuttosto meno che più.

Se parlate col Vescovo, ditegli che io ho voluto che gli parlaste. Avrei anche a caro che, nelle cose e dubbi ordinari, vi guidaste col confessore ordinario, qualunque sia, e l'ubbidiste, se qualche volta ad tempus vi modera e ordina qualche cosa. Dico ad tempus: perché, generalmente, non voglio che lasciate ciò che io vi ho determinato. Dico ciò, perché io sto lontano, e non posso assistervi nelle cose giornalmente occorrenti. Del resto, tirate avanti, e non dubitate che andate bene.

Raccomandate sempre alla comunione me e la Congregazione, specialmente ora, per certi bisogni grandi. Vi benedico. Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

 

Umo servo ALFONSO DE LIGUORI del SS. Redentore.

 

Conforme ad una antica copia.




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