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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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239. AL MEDESIMO.

Parla di una fondazione che si sperava fare in Matera e l'incarica di una commissione per il P. Villani.

 

Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

 

NAPOLI, 6 MARZO [1756].

 

Quando viene il P. Villani, ditegli che non è possibile mandare il P. Amarante; giacché qui stanno appuntate infinite cose, né col P. Amarante si può fare quella missione ch'è grande. Tanto meno posso mandargli alcuno studente; poiché gli studenti, non voglio distrarli dalla Morale: altrimenti non potranno uscire nella futura campagna. La casa di Benevento ha avuto soverchie missioni in quest'anno. Circa l'affare di Matera,1 io non ci metto parola di promozione, ma non ci voglio mettere parola d'impedimento; poiché difficilmente troveremo appresso fondazione vantaggiosa, simile a questa. E difficilmente, senza simile congiuntura, noi avremo altra fondazione nel Regno. Questo mi pare il discorrere giusto. Del resto, Dio aiuterà, ed io non l'accetterò se non vedrò le cose tutte aggiustate. Ma la cosa, difficilmente, sarà accordata da Roma, trattandosi di far un grande scorno ad una gran Religione. Tutto questo che ho detto mi è stato anche accordato dal Cardinale [Sersale], il quale anche dice ch'io non ci metta impedimento.


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Ditegli ancora [al P. Villani] che per l'altro figliuolo di Torrecuso,1 io mi raccomando a lui. Se mai D. Andrea [Villani] non viene a tempo a ricevere queste notizie, prego V. R. a scrivergliele per risparmiarmi la testa, la quale Dio sa come mi sta, senza mangiare. Non altro. Si stia bene! Viva Gesù e Maria!

 

Fratello ALFONSO del SS. Redentore.

 

[P. S. del secretario.] Dice il Padre Rettore Maggiore che quella persona mandata da D. Benedetto Grazioli, la facciate dimorare sino a tanto che vuole. Quello di Panni sempre scrive; vedete se lo potete accordare.

 

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.

 




1 Il P. Tannoia nella Vita del Santo, lib. II. cap. 39, dice che il re Carlo propose a S. Alfonso la riforma di un'Ordine antico e rispettabile. " L'idea di S. Maestà era che Alfonso e i suoi compagni, senza lasciar la propria Regola, vestissero l'abito ed assumessero il nome di quell'Ordine, e del resto continuassero a far le missioni, e si regolassero in ogni cosa, come fosse meglio sembrato ad Alfonso. " Così il Tannoia; e ci sembra che quest'affare di Matera è appunto quello della predetta riforma, proposta al Santo.

1 Questo candidato di Torrecuso nell'arcidiocesi di Benevento era il giovane Giuseppe Maffei, il quale fu ammesso nel noviziato il I maggio di questo anno.




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