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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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319. AL P. D. PASQUALE DE MATTEIS,1 DELLA COMPAGNIA DI GESÙ, IN NAPOLI.

Dolore del Santo in vedere la Compagnia tanto bersagliata dai nemici della Religione.

 

Viva Gesù, Maria, e Giuseppe!

 

NOCERA, 3 DICEMBRE 1759.

 

Molto Revdo Padre e Pne colmo. Ricevo la notizia circa il libro e la ringrazio.

Circa poi le notizie di Portogallo,2 io sinora sono stato


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sempre afflitto, portandomi tutti coloro, con cui parlava, tutte notizie di dolore, ed alcuni parea che ne godessero; ed io all'incontro sentiva quelle funeste notizie, come fossero succedute alla mia Congregazione. Almeno mi son consolato in sentire, da quella di V. R., la costanza de' non professi: segno che nella Compagnia v'è lo spirito di Dio.

Io sto non però colla speranza certa, che il Signore ha da ricavare da questa tempesta qualche gran cosa di gloria sua, ed anche in bene della Compagnia. So per altro che il Papa e più Cardinali, che sono attorno al Papa, molto favoriscono la Compagnia.

Le invio due libretti circa la proibizione de' libri1: uno se lo tenga V. R., e l'altro lo butti dietro qualche scanzia dello studio.

Ora sto componendo un'operetta più grande, divisa in tre parti, dove tratto a lungo degli esercizî ed istruzioni a' preti2. E un'opera che mi ha costato molta fatica.

Nella ventura quaresima, ho da venire in Napoli per dare gli esercizî a due Congregazioni, ed allora sarò a baciarle la mano e a discorrere di più cose. Frattanto la prego a raccomandarmi nella messa; e resto baciandole le mani

 

Di V. R.

 

Umo servo vero

ALFONSO DE' LIGUORI della C. del SS. Redentore.

 

Conforme ad una antica copia.

 




1 Pasquale de Matteis, nato nella città di Lecce addì 4 aprile 1705, entrò nella Compagnia di Gesù il 18 maggio 1720, e visse sempre in essa con molto fervore di spirito. Tenuto in grande stima per la sua dottrina e virtù, gli vennero affidate le più onorevoli cariche. Fu Lettore di rettorica, di filosofia, di lingua greca, di teologia morale, Rettore del Collegio Massimo per anni, Provinciale, e finalmente Superiore della casa professa di Napoli. Diede eziandio alla luce alcuni libri ascetici che sono molto stimati. Il famoso ministro Bernardo Tanucci gli fece le più lusinghiere promesse per farlo uscire dalla Compagnia, ma egli rifiutò tutte le offerte e prese coi suoi confratelli la strada dell'esilio. Morì santamente in Roma il 20 febbraio 1779.



2 Nel mese di settembre di quest'anno, i Gesuiti erano stati tirannicamente espulsi dal Portogallo, per opera dello scellerato marchese de Pombal.

1 Cioè l'opuscolo: Dissertatio de justa prohibitione et abolitione librorum nocuae lectionis.



2 Questa opera fu pubblicata nel 1760 sotto il titolo: Selva di materie predicabili ed istruttive per dar gli esercizî ai preti, ed anche per uso di lezione privata a proprio profitto.




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