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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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347. AL P. D. GIOVANNI RIZZI.1 

Approva una disposizione di lui.

 

Viva Gesù, Giuseppe e Maria!

 

NOCERA, 10 APRILE 1761.

 

Avete fatto bene a far restare il P. Picone, per servir al signor canonico Maffei; del resto, per l'avvenire, l'istesso


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P. Picone può pregare il signor Maffei a farlo uscire in qualche missione, perché ciò gli bisogna per la salute.

Il libro di Monsig. di Sisteron1; O pensava che già V. R. l'avesse avuto, ma ancora lo trovo qui. V. R. non me l'ha ricordato, e per questo forse è restato. Nella prima occasione sicura glielo rimanderò.

Benedico tutti. Viva Gesù, Giuseppe e Maria!

 

Fratello ALFONSO del SS. Redentore.

 

Conforme all'originale che si conserva nell'archivio della nostra casa di Pagani.

 




1 Giovanni Rizzi sortì i suoi natali il 22 agosto 1713 da onesti e pii parenti di Zungoli, terra della diocesi d'Ariano. Aveva appena un anno, quando la morte gli rapì il padre. Affidato indi alle cure di uno zio canonico, si vide ben presto aperta la carriera degli studi; e perché il giovine era dotato di grande ingegno, dopo aver compiuto nella sua patria il corso di filosofia, fu mandato a Roma, ove dopo pochi anni conseguì la laurea dottorale. Ritornato in patria e ordinato prete, si occupò per alcuni anni della educazione della gioventù, e poi, cedendo alle istanze di Monsig. Giovanni Anzano, si recò nel seminario di Campagna, ove con molto plauso e profitto di quei seminaristi prima lesse filosofia, quindi teologia e poscia, in qualità di Rettore, operò a vantaggio di quell'ecclesiastico convitto un bene pari all'egregie sue qualità ed alla santità di sua vita. Nel 1750 entrò nella nostra Congregazione, e dopo sei mesi di fervente noviziato, fece la sua professione il 25 dicembre dello stesso anno. La sua vita fu sempre degna di un figlio della Congregazione. D. Giovanni fu modello di regolare osservanza e missionario instancabile. Si mostrò specialmente mirabile nel porgere gli spirituali esercizî al clero ed ai gentiluomini; onde essendosi sparsa da per tutto la fama della sua dottrina ed eloquenza, i vescovi e le prime città del Regno facevano a gara per avere un così valente predicatore. Dopo continue fatiche nell'esercizio dell'apostolico ministero, il servo di Dio si addormentò nel Signore il 6 gennaio 1771, nella nostra casa di S. Angelo a Cupolo, e Iddio non mancò di manifestarne con alcuni prodigi la santità.



1 IL vescovo di Sisteron, Pietro Francesco Laffiteau, fra altre opere ha scritto: 1° Histoire de la Constitution Unigenitus, 2° Réfutation des anecdotes sur la Constitution Unigenitus. Era un grande avversario dei Giansenisti.




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