444. AL DUCA DI MADDALONI.

Prudenza del Santo nella giusta collazione de' benefici.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

SANT'AGATA, 25 OTTOBRE 1764.

Essendo vacata una cappellania in questa chiesa della Nunziata, per essere passato al mansionariato di questa mia cattedrale un cappellano di detta chiesa, ho inteso che il sacerdote Giov. Battista Sanguigno faccia le premure presso V. Ecc., di esser ammesso alla cappellania suddetta, senza punto riflettere alla sua incapacità, essendo all'intutto inabile e nella letteratura e nel canto, tanto necessario per la medesima cappellania alla quale aspira, essendovi l'obbligo dell'officiatura; e senza riflettere alla vita menata, per cui sta già processato in questa mia curia, motivo per cui è indegno di beneficio ecclesiastico Che però, atteso tutto questo, ho stimato mio dovere prevenire V. Ecc. acciò, facendosi avanti il suddetto sacerdote Giov. Battista Sanguigno l'escluda e non l'ammetta, mentre io per nessun verso posso confermare la nomina in persona del medesimo.

Di tanto sono a supplicarla: ed augurandomi l'onore de' suoi veneratissimi comandi, con piena e rispettosa stima mi rassegno e confermo

Di V. Ecc.

Umo, devmo ed obblmo servitore vero

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

[P. S.] Qui vi sarebbe un buon sacerdote, D. Pasquale Barricelli, per dargli questo luogo che vaca. Del resto, V. Ecc. lo dia a chi meglio stima, ma non già al suddetto Giov. Battista Sanguigno, come l'ho pregata, perché sarebbe uno scandalo veder sedere al coro e premiato un sacerdote così scandaloso.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.