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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
Approva la scelta del maestro de' novizi; mostra il suo dispiacere per la residenza lungi dalla cattedrale, e il desiderio che una sua opera sia letta da' giovani Congregati.
Rispondo all'ultima vostra. Sì signore, il P. [D. Francesco Antonio] de Paola lo stimo buono per maestro de' novizi; ma una difficoltà vi trovo: che da maestro non può uscire per le missioni, e quando de Paola non esce, subito s'infracida, perde lo stomaco ed il colore. Basta: quando V. R. vedrà che comincia ad infracidarsi, ci metta un'altro. Io credo che 'l P. [D. Michele] de Michele sarebbe anche buono, e forse migliore di lui.
Non ho avuto ancora risposta da Roma per quello che sa,1 ma difficilmente avrò la grazia; mentre ho inteso che non hanno voluto accettare neppure la rinunzia del vescovo di Lettere,2 il quale è un vero cadavere. Faccia Dio quel ch'è di sua maggior gloria!
Frattanto conservi quella nota delle missioni, le quali facilmente si avranno da fare in tempo mio.
A Sant'Agata dispiace assai ch'io nel verno venturo stia in Arienzo, ed a me anche dispiace, perché ivi [a Sant'Agata] sta la cattedrale, la curia e, quel che più importa, il seminario. Ma all'incontro, nelli due inverni passati, vi sono stato male; onde altri mi hanno consigliato a stare in Arienzo, in una casa che già ho trovato a S. Maria a Vico, dove l'aria non è così umida come quella di Sant'Agata.
L'angustia mia maggiore è che, lasciando per tanti mesi Sant'Agata, ch'è un paese infetto, s'infetterà molto più con tale mia assenza lunga. Voglio il consiglio di V. R. per rimaner sicuro.
Io non ho cacciata fuori ancora la mia Apologia1 in Napoli, benché mi scrive [da Venezia il tipografo] Remondini che la mia Apologia è approvata sommamente da per tutto, avendola sparsa per tutti i luoghi e se ne fanno ricerche. Quando io la caccerò, coll'Appendice ultimamente fattavi, ne manderò una per casa, e prego V. R. ad ordinare che i nostri giovani la leggano, perché non voglio che stiano fide magistri, e quando quella è contrastata da' rigoristi che al presente girano, sappiano che rispondere. Ma temo che li Nostri ogn'altra cosa vogliano leggere che la mia Apologia, dicendo forse: la leggo appresso, e frattanto se alcuno oppone qualche cosa, non sanno che rispondere.
Io ho veduto che qualche Padre ch'è stato a Sant'Agata, appena l'ha cominciata a leggere, e poi l'ha lasciata; e così temo che forse faranno gli altri: e poi, com'è facile, se alcuno si oppone, resteranno colla bocca aperta.
Fratello ALFONSO MARIA del SS. Redentore,
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.
dissertazione circa l'uso moderato dell'opinione probabile dalle opposizioni fatte da un molto Rndo P. lettore, che si nomina Adolfo Dositeo.