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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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509. AI PADRI E FRATELLI DELLA CONGREGAZIONE DEL SS. REDENTORE.

Nelle persecuzioni onde e travagliata la Congregazione, raccomanda il digiuno comune del Sabato.

 

Viva Gesu, Maria e Giuseppe!

 

ARIENZO, 12 OTTOBRE 1766.

 

Fratelli miei dilettissimi in Gesù Cristo.

Ecco, miei cari Fratelli, che il Signore ci sta visitando con molte tribolazioni e timori per mezzo de' nostri oppositori,1 i quali tendono a veder distrutta la Congregazione, e non sappiamo ove andremo a finire.

L'osservanza è tanto decaduta, e Dio ci castiga.

Speriamo nella divina misericordia, che non voglia permettere veder distrutta la Congregazione; ma procuriamo noi placarlo colle preghiere e con evitare i difetti, specialmente nell'ubbidienza, per li quali ci avremmo meritato ogni castigo.

Fra le altre cose, si è riflettuto che la Congregazione sta tribolata, dacché si è tolto il digiuno del sabato.

Pertanto procuriamo di guadagnarci il patrocinio di Maria, nella tempesta presente, con ripigliarsi in tutte le case il digiuno comune del sabato. La divina Madre penserà a salvarci da questa rovina universale, che ci viene minacciata da' nostri malevoli.

E con ciò abbraccio e benedico tutti in Gesù Cristo.

 

Fratello ALFONSO MARIA del SS. Redentore.

 

Conforme ad una copia antica.

 

 




1 Gli oppositori erano in Iliceto D. Francesco Antonio Maffei, ed in Ciorani il barone Nicola Sarnelli.




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