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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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515. AD UNA MONACA DEL MONASTERO DI S. MARCELLINO, IN NAPOLI.

Si consola della costanza di una certa monaca, per la quale aggiunge opportuni consigli.

 

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

 

ARIENZO, 27 NOVEMBRE [1766?]

 

Io sono stato impicciato e non risposi alla vostra.

Ora rispondo e mi consolo che Donna Brianna Carafa sta forte e allegramente, e fa l'ubbidienza del Cardinale [Sersale].1


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Non occorre ch'ella mi scriva, perché già lo so che tiene l'ubbidienza di non scrivere a niuno, e così ha da fare: altrimenti il Signore non aiuterebbe.

Quello che le raccomando è che procuri di conservarsi sempre in una perfetta tranquillità, tutta abbandonata nel divino volere. Ella dee far tutto per ubbidire a Dio ed eseguire la sua vocazione, ma tutto con pace; e facendo così, io spero certo che Iddio, il quale è onnipotente, dia fortezza al Cardinale e faccia superare tutti gli ostacoli.

Quello mi dispiacerebbe, se, non succedendo le cose così presto come ella desidera, ella ne sentisse troppo pena, si lamentasse e s'inquietasse. Se vuole Dio, ha da volere allegramente tutto quello che Dio vuole o permette; altrimenti darebbe segno di proprietà di volere.

Ma tutto questo che dico non impedisce ch'ella parli sempre con fortezza col Cardinale, e replichi sempre: Eminenza, io mi sento chiamata al romitaggio e desidero il romitaggio solo per fare la volontà di Dio. E se il Cardinale dice e replica: Ma il conoscere la volontà di Dio sta a' Superiori, essa replichi: Bene, ma io mi sento chiamata al romitaggio, e in quanto a me non voglio mancare alla chiamata di Dio. Dicendo così, non so che avrà che risponderle il Cardinale, il quale per altro è di tenera coscienza.

V. R. le dia a leggere questa mia, e che mi raccomandi a Gesù Cristo, perché io lo fo per essa, come fo anche per V. R.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

 

Umo servo

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

 

Conforme ad un'antica copia.

 




1 Suor Brianna Carafa, come si vide nella lettera del 31 ottobre di quest'anno, voleva dal monastero di S. Marcellino ritirarsi nell'eremo di Suor Orsola Benincasa. S. Alfonso fin dall'anno 1759 aveva approvata questa nuova vocazione, la quale per altro non poté mai effettuarsi. Sembra che la santa monaca, della quale il nostro Santo disse un giorno al sacerdote D. Salvadore Tramontano: spero che sarà un giorno una principessa nel cielo, ebbe per molti anni il divieto di scrivergli; ma dall'anno 1767 questa proibizione fu tolta, e Suor Brianna divenne una delle più care figlie di Alfonso.




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