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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
Gli dichiara il senso d'una regola dell'Istituto, e gli accenna l'espulsione della Compagnia di Gesù dalla Spagna.
Mi ha scritto Suor Illuminata Garzillo dal monastero di Lauro, e mi ha fatto sapere i suoi gran bisogni dell'anima, e che, per essergli stato impedito di avere più risposte dal P. Criscuoli, è ricaduta.
E vero che ai nostri soggetti, e specialmente ai giovani, non è permesso avere direzione da monache; ma non è vietato di dar loro qualche consiglio da quando in quando, specialmente quando si sta lontano. In somma l'officio nostro è di aiutare
le anime, e tanto più di una religiosa male arrivata, e tanto più quando sta lontana. E tutte le regole ne, casi necessari hanno le loro eccezioni; altrimenti tutte le leggi diventerebbero ingiuste.
Mi ha scritto ancora questa religiosa che si contenta che V. R. anche apra le sue lettere.
In somma, avendomi scritto ella i suoi gravi bisogni, mi è paruto davanti a Dio di scrivere al P. Criscuoli che, quando questa religiosa gli scrive, cercandogli qualche consiglio, le risponda, purché sia di rado.
Lo fo noto a V. R. acciocché ne stia intesa.
L'aspetto per quando sarà ritirato da Caposele e Iliceto, per discorrere di più cose. Specialmente sarà necessario mutar la famiglia, almeno in buona parte, in Iliceto. Basta; poi parleremo.
Avrà saputa già V. R. l'infausta nuova de' Gesuiti discacciati da tutti i regni di Spagna.1 Ecco tanti poveri Indiani abbandonati. Fustus es, Domine, et rectum judicium tuum!
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.
Quanto poi ne soffrisse il Santo, lo espresse così egli stesso il 2 luglio, in una lettera a Suor Carafa: Dite al P. Savastano che io non lascio continuamente di pregare Dio per lui e la Compagnia; e spero che il Signore mi voglia consolare. Io non scrivo più a niuno de' suoi Padri, perché non so che dire e temo di aggiungere afflizione agli afflitti; onde non fo altro che adorare i divini giudizi e pregare.