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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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539. AL P. D. GASPARO CAIONE, RETTORE DELLA CASA DI CAPOSELE.

Regole di Prudenza Per i Padri e di governo per lui.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

SANT'AGATA, 6 LUGLIO 1767.

Ho ricevuto una lettera cieca contro i Padri di Caposele, fatta da qualche prete, per altro bene affetto della Congregazione; dove si dice, tra le altre cose, che i nostri confessori si vanno informando dalle penitenti de' fatti delle case, dimandando anche i complici, e volendo sapere specialmente i difetti de' preti, cosa, come dice la lettera, se non erro, che scandalizza anche le penitenti; e che poi si predica in pubblico: Scacciate dalle case vostre preti e monaci.

Per carità, avvisate a tutti quei, che predicano e confessano, che parlino con cautela e che dicano bene di tutti.

Nella lettera si dice ancora che, se non si rimedia, ricorreranno a' regi. Onde, per amor di Dio, non suscitate più rumori. Noi stiamo coi guai nostri. Ogni ricorso di questi, al presente, ci può fare gran danno.

Prego poi V. R. a governare con tutta la dolcezza. Dolcezza unita però colla fortezza di non soffrire i difetti, perché questi ci fanno più danno di tutte le persecuzioni; ma nel correggere, correggete sempre prima da solo a solo con tutta la carità, e trattate tutti con affabilità e cortesia. Ve lo raccomando quanto posso.

Benedico V. R. e tutti, ecc.

Conforme all'edizione romana.




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