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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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662. A D. PIETRO DI ONOFRIO, DELL'ORATORIO DI NAPOLI.

L'incarica di una commissione.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

ARIENZO 30 APRILE 1771 .

Molto Revdo Padre, Sig. Sig. e Pne colmo.

In esecuzione de' comandi di V. R., le mando la mia lettera all'Emo Sig. Cardinale Castelli, dove gli scrivo che ho cominciato una novena a Maria SSma per la sua sanità; e se lo merita, perché so ch'egli è un prelato dotto e divoto.

Mi favorirà poi V. R. di scrivere all'amico comune, ch'io non lascio ogni giorno, anzi più volte in certi giorni, di raccomandarlo a Dio con modo speciale con tutti gli altri amici, e gli soggiunga che io da tre anni incirca sto al letto, cionco; mentre ho perduto l'uso delle gambe, per un gran reumatismo che mi condusse vicino a morte e presi già il viatico, e mi ha lasciato stroppio. Appena posso dare qualche passo, appoggiato ad altri; ma il Signore, per sua misericordia, mi ha lasciata libera la testa.

Con modo particolare poi mi raccomando alle orazioni di V. R.; mi faccia la carità di raccomandarmi [a Dio], acciocché mi conceda una buona morte, la quale non mi è lontana: mentre sono già in età di 75 anni e vicino a 76; ed io miserabile non la scierò di pregare per V. R.

Resto con tutto l'ossequio, rassegnandomi

Di V. R.

Umo ed obblmo servitore vero

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

Conforme ad un'antica copia.




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