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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
662. A D. PIETRO DI ONOFRIO, DELL'ORATORIO DI NAPOLI.
L'incarica di una commissione.
Molto Revdo Padre, Sig. Sig. e Pne colmo.
In esecuzione de' comandi di V. R., le mando la mia lettera all'Emo Sig. Cardinale Castelli, dove gli scrivo che ho cominciato una novena a Maria SSma per la sua sanità; e se lo merita, perché so ch'egli è un prelato dotto e divoto.
Mi favorirà poi V. R. di scrivere all'amico comune, ch'io non lascio ogni giorno, anzi più volte in certi giorni, di raccomandarlo a Dio con modo speciale con tutti gli altri amici, e gli soggiunga che io da tre anni incirca sto al letto, cionco; mentre ho perduto l'uso delle gambe, per un gran reumatismo che mi condusse vicino a morte e presi già il viatico, e mi ha lasciato stroppio. Appena posso dare qualche passo, appoggiato ad altri; ma il Signore, per sua misericordia, mi ha lasciata libera la testa.
Con modo particolare poi mi raccomando alle orazioni di V. R.; mi faccia la carità di raccomandarmi [a Dio], acciocché mi conceda una buona morte, la quale non mi è lontana: mentre sono già in età di 75 anni e vicino a 76; ed io miserabile non la scierò di pregare per V. R.
Resto con tutto l'ossequio, rassegnandomi
ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.
Conforme ad un'antica copia.