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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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748. AL P. D. ANDREA VILLANI.

Propone de' soggetti per vari impieghi.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

ARIENZO, 8 APRILE 1774

Ieri giovedì, si partirono già da qui i cinque Padri col Fratello per Maddaloni: onde spero che stamattina sieno partiti per le missioni di Gaeta.

Circa Fr. Michele della Torre [della Nunziata], io vi scrissi (perché così mi avea detto più d'uno de' nostri Padri) che non pareva abile per assistere alle cose di Napoli; ma ieri vidi la mano di Fr. Michele in un biglietto, scritto a Fr. Francesco Antonio [Romito], la quale è migliore di quella del Fr. Francesco [Tartaglione] beata anima1; e mi scrive il P. Corrado che


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sa ancora i conti: onde se è così, senza far mutazione, può restare quello Fratello.1

Per le liti poi, bisogna assegnare un Padre che sia inteso. Forse il migliore sarà il P. Maione; perché il P. Corrado è Rettore [della casa di Ciorani] e poco può negoziare la mattina.

Io pensava di prendere D. Paolo Sarnelli [come avvocato] contro Ciaramella2; ma mi dice il P. Corrado che [D. Gaetano] Celano cominciò ad informar la causa per noi e, di più, ch'esso è amico del commessario Carusi: onde non bisogna toccarlo. E Celano ancora ci ha da aiutare contro il barone [Nicola Sarnelli].

Benedico V. R. e tutti.

Fratello ALFONSO MARIA.

Conforme all'originale che si conserva nell'archivio della nostra casa di Pagani.




1 IL Fr. Francesco Tartaglione, che da venticinque anni trattava le cose della Congregazione in Napoli, era morto il 21 marzo di quest'anno, e S. Alfonso ne aveva conosciuta la morte per via soprannaturale. ". Mi costa - cosi Aniello Vertucci nel processo di Beatificazione (Sum. N. 31 & 103)- che il Servo di Dio conobbe soprannaturalmente la morte di un Fratello della sua Congregazione, chiamato Francesco Tartaglione; perché disse un giorno al Fr. Francesco Antonio Romito: sai che già è passato all'altra vita il, Fr. Francesco - Tartaglione?- Si sentì con meraviglia tal detto, giacché il Fr. Francesco Antonio aveva tenuta celata al Servo di Dio una tal notizia, a fine di non contristarlo, essendogli ben noto l'affetto che il Servo di Dio portava al detto Fr. Tartaglione."

1 Il Fr. Michele Ilardo fu di fatto dato come successore al defunto Fr. Francesco, e tenne l'importante e laborioso impiego per ben diciotto anni. Da Napoli passò nella nostra casa di Ciorani, ove morì in concetto di santità nel mese di aprile 1795. Dopo quattordici mesi, il suo corpo fu ritrovato incorrotto.



2 Nella lite per la cappellania di Ciceri. V. lett. del 31 marzo 1772.




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