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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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765. AL P. D. BENEDETTO GESSARI, DOMENICANO.

Gli parla di missioni da darsi nella sua diocesi.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

ARIENZO, 9 MAGGIO 1774

Ho ricevuto la lettera del riveritissimo P. Maestro Prefetto.

Ricevo anche insieme la lettera di V. P. molto Revda, e la ringrazio dell'incomodo che si è preso per me.

Il P. Prefetto mi scrive che sarà per un mese a favorirmi nelle due missioni di Sant'Agata e di Airola. Ricevo con allegrezza la carità; ma ho scritto al P. Prefetto che, se la missione si cominciasse il giorno 12 di novembre che è lunedì, sarebbero perduti quasi tutti quei giorni sino alla domenica; perché, quando si comincia la missione di giorno di lavoro, per quelli giorni che restano sino alla domenica, poca gente si accosta alla chiesa.

Io ci sono incappato, ma poi ne feci voto di non cominciare di giorno di lavoro.

Onde veda V. P. (come anche io le ho scritto) che almeno mandasse i Padri due giorni avanti la domenica, o almeno un giorno; ma meglio sarebbero due, perché un giorno vi tratterreste alla casa mia in Arienzo. Se poi volete fare una tirata da Napoli a Sant'Agata o ad Airola, resta a piacere delle PP. VV.

Quello che poi sommamente pregherei V. P. a cooperarsi, è di procurare che, in queste due città, si facessero ancora i casali che sono grandi, almeno una missione per parte; almeno si faccesse la missione de' casali di Airola, che si fa in un luogo lontano dalla città, cioè nel casale di Moiano, dove concorrono tutti quelli degli altri casali.


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V. R. poi mi scrive che sarebbe suo parere, da S. Agata passare a S. Maria a Vico, e poi in Airola. Volesselo Dio e potesse succedere ! Ma il P. Prefetto non dice così. Ed all'incontro non vorrei che per fare S. Maria a Vico, si lasciassero di fare i casali, come ho detto, o almeno il casale grande di Airola, che è quello di Moiano; perché, a S. Maria a Vico, penserò all'ultimo di rimediare cogli stessi PP. Domenicani della Sanità. Dico ciò, per non avere dove altro ricorrere.

Circa poi quell'ultimo che V. P. mi scrive che, quando sarete qui, vedrete di rimediare la missione in qualche altro luogo, P. Benedetto mio stimatissimo, volesselo Dio! perché in quest'anno, lo dico chiaro, io sono stato deluso; perché, avendo appuntata la missione della diocesi colle PP. VV., cioè col P. Provinciale e P. Prefetto passati, io stavo sicuro e non ho procurate altre compagnie di missionarî; ed ora è impossibile procurarle, perché tutte si trovano appuntate; e così volesselo Dio! Ma come voglio sperare di fare più missioni, quando non abbiamo altro tempo che di un mese? Del resto, se potesse essere, torno a dire, volesselo Dio!

In quanto a fare apparecchiare per queste missioni di cui mi ha scritto il P. Prefetto, non dubitate che da ora comincerò a fare apparecchiare chiese, letti ecc.

Mi raccomandi a Gesù Cristo; e resto con tutto l'ossequio rassegnandomi, ecc.

Conforme all'edizione romana




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