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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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- 411 -


845bis. AL P. D. GASPARO CAIONE, NELLA CASA DI CAPOSELE.

Ancora del collegio e dell'approvazione, di cui nella lettera che precede, e d'alcuni esercizî e missioni da darsi.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

NOCERA, 23 GENNAIO 1777.

Scrivo in segreto.

Saprà già V. R. che l'arcivescovo di Benevento sta concertando col Papa di farci dare ivi il collegio de' Gesuiti, con i 700 ducati di rendite che vi sono: 300 per questi principi, e gli altri 400 alla morte de' Gesuiti portoghesi, a' quali per ora stanno assegnati per loro sostentamento.

L'arcivescovo ci ha fatto sentire che, nella settimana di Passione, vuole gli esercizî al clero ed anche al pubblico, nella chiesa del collegio. V. R. sta destinato per gli esercizî al clero, ed il P. Acerra [Lacerra] per gli esercizî al pubblico. Io ve l'avviso anticipatamente.

Sento poi che al P. Acerra non confà cotesta casa; onde sarebbe espediente che lo mandasse alli Ciorani.

La prego d'avvisarmi se ha ricevuta questa mia, acciocch'io stia sicuro dell'appuntamento.

Nella Congregazione poi della Dataria in Roma, si è proposta l'approvazione della casa di Frosinone e quella di S. Cecilia [Scifelli]; ed è stata comunemente accettata senza difficoltà, e presto aspetto la copia della Bolla.


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Ci vuole qualche buona somma per la Bolla, ed io vado in attrasso [arretrato] colla mia pensione; ma spero senza meno di trovare la somma che bisogna per la Bolla,

Non altro: la benedico e resto

Di V. R.

Fratello ALFONSO MARIA.

[P. S ] Sento ora che V. R. pensava, in questa quaresima, di dovere andare a Salerno alla Congregazione dei nobili; ma attesa la necessità di dovere andare senza meno a Benevento, come l'ho pregato, nella settimana di Passione, bisogna che V. R. anticipatamente si mandi a scusare coi Signori Salernitani; perché molto più preme soddisfare il Cardinale Banditi, il quale, in quel tempo, penso che vuol dare principio alla sua fondazione concertata.

Aggiungo: in quanto a' 100 ducati di quella femmina, si scriva a S. Cecilia [Scifelli] che si tengano quelli 100 ducati ch'ella avea dati, mentre glieli soddisfarò io qui in Regno; ma ora non posso soddisfar tutti, perché aspetto la paga della pensione. Mando solamente ducati 25 per il Fratello presente (perché la povera femmina tiene alcuni bisogni), e gli altri ducati 75 li manderò tra breve, perché presto gli aspetto.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.




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