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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
851. AL P. D. FRANCESCO ANTONIO DE PAOLA, NELLA CASA DI FROSINONE.
Dà ordini per venire a capo della stipulazione dei contratti, riguardanti gl'interessi della casa di Scifelli.
Ora che il P. Blasucci dee venire in Napoli per un'affare importante al bene della Congregazione, prego V. R., fra questo tempo ch'esso Blasucci si trattiene in Napoli, che segretamente faccia fare diligenza dal P. Criscuoli, come già Blasucci ha lasciato ordinato, per accertarci da un perito forastiere
il valore de' territori e quanto dànno di frutto, per riscontrare il frutto col censo che dee pagarsi al Sig. Campanaro.
Ma frattanto veda V. R. di ultimare l'affare ed il contratto con Araldi e con Campanaro, cominciando con tutta la segretezza a fare il bozzo dell'istromento che poi dee stipularsi.
Dice bene il P. Blasucci: buono poi sarebbe, in questo istromento da farsi con Campanaro, che si spiegasse che Campanaro si contenta che il capitale del censo da noi si poss'affrancare gradatamente, a 50 scudi l'anno, provenienti do' danari che si ricavano dallo Stato.
Il P. Blasucci poi scrive che il contratto si facesse per la casa di Scifelli, perché il territorio è attaccato al giardino; ed io vi consento.
Ma quello che prego V. R. è di andare a posta a Scifelli, per concertare anche il contratto co' compagni di detta casa. E bisogna ancora andare a Veroli per concludere con Araldi e Campanaro; e di tutto bisogna passarne parola con Monsignore.
Sopra tutto in questi tempi la prego a scrivermi spesso, e la benedico.
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.