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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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865. AL P. D. FRANCESCO ANTONIO DE PAOLA, NELLA CASA DI FROSINONE.

Sollecitudine ed amore del Santo per lo case dello Stato Pontificio, e suo zelo per la concordia tra i Congregati.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

NOCERA, 7 LUGLIO 1777 .

Da un pezzo non mi avete scritto. Scrivetemi ed avvisate mi qualche cosa di cotesta casa, la quale mi sta molto a cuore.

So che per ora avete levato mano alla fabbrica, per ripigliarla nell'autumno.

Ho scritto al P. Blasucci che sarebbe bene che pigliaste almeno 100 scudi a censo; acciocché, se vi mando qualche soccorso,


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come spero, non dicano i malevoli e ci accusino di danaro straregnato, facendo noi vedere che si fabbrica col danaro preso a censo, o pure coi 200 scudi dati dal Papa; e sopra quelli 100 scudi si farà il censo.

Ho inteso che il P. Costanzo, a settembre, vorrebbe accompagnarsi col P. Blasucci per andare in Girgenti.

Io non ho questo pensiero di far ritornare, almeno per ora, il P. Blasucci in Sicilia; e tanto meno ho pensiero di mandarvi il P. Costanzo, il quale desidero che si trattenga in Frosinone, dove è più utile che in Girgenti; perché cotesta casa è della Congregazione, ma quella di Girgenti affatto non può dirsi casa nostra, tanto più al presente, essendovi ivi il dispaccio di non tener domicilio fisso e permanente. Onde, seguendo ivi ad abitare, stiamo in continuo pericolo di essere accusati per contravventori del dispaccio.

Io penso che il P. Costanzo avrà detto quella parola, per qualche disgusto passato con V. R.

Pertanto la prego a trattarlo con tutta la dolcezza nelle cose di contrario parere, ed in tal caso di rimettervi al P. Blasucci.

Desidero che tutti voi, che state costì, viviate con tutta la pace ed armonia fra di voi, senza contrasti che rompono la carità: cosa che tanto abborriva S. Ignazio, che castigava severamente chi parlava o pure operava contro la carità.

Io ben so il vostro buono spirito e la vostra buona intenzione, onde vi prego ad umiliarvi con tutti e specialmente co' vostri compagni.

Se mai dovessi rimandare Blasucci a Girgenti, vorrei vedere di mandare costì il P. Lauria in luogo suo; ma per ora non ho intenzione di far questa mutazione.

Frattanto, di nuovo vi raccomando quello che vi ho scritto, a farvi tutta la forza per mantenere la pace. Replico: io ben so che V. R. vuole il maggior gusto di Dio; questo seguite a volerlo sempre, tanto più in cotesta casa che Dio ci ha donata prodigiosamente. E torno a dire: scrivetemi, perché io spero a Gesù Cristo di rimediare a tutto.


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La lite di Napoli non è finita, e secondo le circostanze durerà per anni ed anni; onde ho tutta la premura di mantener coteste case, avute dal Papa.

Aspetto che mi rispondiate, e frattanto vi benedico con tutto il cuore. Raccomandatemi a Gesù Cristo.

Di V. R.

Fratello ALFONSO MARIA.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro Archivio generalizio di Roma.




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