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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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930. AL P. D. GASPARO CAIONE, RETTORE DELLA CASA DI BENEVENTO.

Lo destina per un'opera di ministero e gli dà ordini per la disposizione dei Padri di case diverse per le missioni, e conclude con una specie di profezia.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

NOCERA, 25 GENNAIO 1780.

Ha mandato a dire l'arcivescovo di Salerno [Mgr Sanchez de Luna] che, in ogni conto, vuole V. R. per gli esercizî al clero di Salerno nella settimana di Passione.

Questa dimanda, non ho potuto in niun conto negarla al detto arcivescovo; perché, nelle presenti emergenze, abbiamo preciso bisogno de' suoi favori: onde prego V. R. a far tutt'il possibile per trovarsi spicciato a questi esercizî.

Ho saputo che il P. [D. Alessandro de] Meo voleva V. R. per gli esercizî in Napoli alla brigata;1 ma si scriverà al P. Meo che ciò, in quest'anno, affatto non può essere, per causa della detta dimanda fatta.


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Se poi il Sig. cardinale [di Benevento] vi volesse per qualche impiego in Benevento, procurate anticipatamente di fargli sapere questa necessità ch'io ho, di mandar V. R. a Salerno nella settimana di Passione, con pregarlo da parte mia a non farmi trovare in contrasto coll'arcivescovo di Salerno, a cui ho promesso che senza meno l'avrei compiaciuto; e ciò per la premura, che ora vi è, di non disgustare detto arcivescovo.

Vi prego poi di un'altra cosa.

V. R. procuri di fare uscire alle missioni cotesti Padri o parte di essi, tramischiatamente; perché non è bene che cotesti giovani stiano fissamente ad infracidarsi in Benevento, col non esercitarsi nelle missioni. E procuri, invece di essi, di far calare da Sant'Angelo [a Cupolo] i Padri che vi stanno, o pure di scrivere a Caposele (e ce lo potrete scrivere anche da parte mia) ch'è necessaria, per più fini, questa comunicazione fra i soggetti di Benevento e fra gli altri delle case nostre del Regno.

Prevedo che, in quest'anno, il demonio farà sforzi per inquietarci fra di noi, quanto può. Pertanto V. R. faccia dire, ogni sera, queste brevi orazioni che stanno nel cartellino che mando. E le faccia dire la sera prima del mese di febbraio per quattro mesi, terminandole nella fine di maggio.1

La prego a rispondermi circa tutte le cose che ho scritte. E la benedico con tutti li Padri.

Di V. R. Fratello ALFONSO MARIA, Rettore Maggiore.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.

 




1 Corpo di soldati, di presidio alla città.

1 Il Santo, come si è più sopra osservato, finora non sapeva nulla del cangiamento della Regola che succedeva in Napoli, anzi si sforzava di smentire le voci che ne correvano. Nel febbraio seguente, tutto veniva in luce; nel marzo, a nome del Re s'imponeva alla Congregazione un regolamento, affatto contrario alla Regola approvata dalla S. Sede; nel maggio, adunatosi in Pagani un Capitolo, talmente rimasero gli animi divisi ed esacerbati per i fatti avvenuti, che ne risultò presto la divisione della intiera Congregazione. A ragione dunque il Santo ordinava preghiere dal febbraio al maggio, per rendere inutili gli sforzi del demonio, che egli dice prevedere. Non è questa una vera profezia?




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