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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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987. AL CARDINALE FRANCESCO SAVERIO DE ZELADA, PREFETTO DELLA S. C. DE' VESCOVI E REGOLARI.

Gli partecipa l'ottenuto dispaccio, e aggiunge preghiere perché s'impegni a favorire le case del Regno per la riunione.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

NOCERA, 27 FEBBRAIO 1781

Emo Signore,

Sabbato del cadente mese, si compiacque S. M. approvare i due giuramenti di povertà e di perseveranza, come consta dall'annessa copia del real dispaccio che le umilio.

Spero che l'EM. S. rimarrà soddisfatta della premura, che ho avuta di accomodar le Regole come meglio ho potuto; e spero, col divino aiuto e se ho vita, di accomodare i punti che rimangono, di minor importanza; almeno lo faranno i miei successori dopo la mia morte. Si è superata la gran difficoltà su questi punti essenziali, Dio sa come, ma pur si è superata. E molto più facile ottener le altre cose di minor rilievo, e che poca impressione possono fare.

Intanto raccomando a V. Em. le case di questo Regno specialmente, ma anche quelle dello Stato, perché son tutte a me care. In questo Regno però, vi è special bisogno e si fa molto bene.

Io non posso fare altro che pregar Dio benedetto per la prosperità dell'Em. V., e se il Signore mi usa misericordia, lo farò anche dal cielo.


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Protegga, la supplico, in Sacra Congregazione questa povera Congregazione, sbattuta dalle furie infernali1; e baciandole il lembo della sacra Porpora, mi soscrivo

Di V. Em. Umo, devmo, obblmo servo vero

ALFONSO MARIA DE' LIGUORI, vescovo.

Conforme all'originale che si conserva nell'archivio della S. C. de' Vescovi e Regolari; Busta: Liguorini 1806.




1 Ecco la risposta del Cardinale al Santo: 2 marzo 1781.

Non lascerò di passare in Congregazione la sua medesima lettera e l'annesso dispaccio, affinché si unisca alla posizione, ed il tutto si ponga sotto l'occhio del Sig. Cardinale Ghilini che n'è il ponente, cui è commesso esaminare tutto ciò che appartiene a questa causa.

Intanto, per quella picciola parte che io potrò avervi, non lascerò di unicamente avere in vista que' giusti fini che si debbono, a vantaggio della Religione e de' Fedeli; e può esserne sicura.

Ringrazio V. S. Illma del pio uffizio che mi presta, e del quale mi concesso bisognoso, quello cioè di tenermi presente nelle sue sante orazioni; e con pregarla di altri suoi riveritissimi comandi, pieno di stima la più distinta e sincera, resto baciandole di tutto cuore le mani.






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