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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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1005. AL P. D. GIOVANNI BATTISTA DI COSTANZO.

Si loda di lui per la prontezza nell'accettare un impiego, rifiutato dagli altri, de' quali si lamenta.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

NOCERA, 26 NOVEMBRE 1781.

Padre D. Giovanni mio carissimo, credo in Gesù Cristo che vi paghi la consolazione che mi avete fatto sentire, per avere accettato l'impiego di lettore di filosofia.

Io stavo afflittissimo per questo punto, mentre da più parti si sono aggregati diversi soggetti alla nostra Compagnia; ma l'afflizione mia, quanto più cresceano i soggetti, più si rendea


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grande, per non avere i maestri che gli istruissero, in questo tempo di scarsezza di maestri.1

Io stavo morto, non sapendo in queste angustie dove ricorrere. Voi mi avete sollevato, con farmi sapere che avete accettato ad istruire i giovani.

Quelli i quali ricusavano questo impiego, non so come poteano trovar pace davanti a Dio, vedendo che questa davanti a Dio fosse chiara sua volontà e piacere.

Pertanto io molto vi benedico e vi ringrazio, e prego Dio che vi tenga molto consolato per quest'atto di ubbidienza.

Di nuovo vi benedico e vi ringrazio.

Conforme all'edizione romana.




1 Di questa scarsezza era cagione l'essersi parecchi Padri ritirati nelle case Pontificie, per amore della Regola che ivi era in vigore.




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