28. AL SIG. GIUSEPPE REMONDINI.

D'una correzione da farsi al secondo volume della Morale, sia o no già stampato il foglio, e perché.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

NOCERA, 27 GENNAIO DEL 1757.

Illmo Sig. Sig. mio e Pne colmo.

Compatisca se l'invio così subito quest'altra mia, perché sono stato due giorni sturbato in riflettere che deve mutarsi una cosa al secondo tomo. Prima sono stato in dubbio, ma ora sto certo che dee mutarsi. Mi dispiace che già sarà

stampata la carta; ma pure è buono che me ne sono avveduto prima d'uscire l'opera; perché altrimenti stava in pericolo l'opera d'essere proibita, per essersi spiegata malamente una certa dottrina circa una Bolla del Papa presente, il quale è geloso delle sue Bolle; e non è difficile che qualche bell'umore la vada a riferire al Papa e faccia proibire l'opera. E per questo le scrivo così di fretta, e la prego di avvisarmi subito se ha ricevuta questa cartella.

Compatisca se ha da rinnovare questo cartesino; perché siamo uomini, e non possiamo riflettere a tutto ciò che si deve a tempo suo. Questa era la mia angustia di darvi quest'altro peso di mutar questo cartesino; ma finalmente l'ho stimato necessario per timore che non sia proibito il libro e perdiate tutta la spesa.

Non altro. Le faccio umile riverenza, dicendomi-Viva Gesù Maria e Giuseppe!

Di V. S. Illma Umo e devmo servitore vero

ALFONSO DE' LIGUORI, della C. del SS. Redentore

[P. S.] Soggiungo. La prego ad avvisarmi se tenesse il libro della Santità e doveri della vita monastica del P. Rancè della Trappa. Questo libro in Francia ha avuto un grande applauso; ma non so se è tradotto dal francese. E certo che, se si facesse tradurre, avrebbe un grande smaltimento.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.