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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
67. AL SIG. GIUSEPPE REMONDINI.
Si lamenta in bel modo che l'Homo Apostolicus sia ripieno di errori tipografici; lo ringrazia di alcune copie di libri, promessegli in dono, e parla ancora della Morale grande e dell'Istruzione e Pratica.
Illmo Sig. Sig. mio e Pne colmo.
Ricevo la sua stimatissima ultima de' 3 di maggio.
Se non erro, già nell'altra mia le avvisai che ho ricevute le 150 Pratiche latine.
La stampa è buona; ma il revisore o sia correttore, che vi avete posto, non è stato molto abile, mentre il libro è venuto pieno di errori. Il revisore, si vede che non intendeva il senso: onde ha lasciato passare moltissimi errori fatti alla stampa. E mi pare ch'io già l'avvisai a V. S. Illma, che per la correzione vi bisognava un revisore molto intendente.
Gradirò molto il dono di alcune copie delle Glorie di Maria, e sempre la ringrazio della sua cortesia.
Spero che a quest'ora avrà ricevuta la Selva per li preti, mentre io, subito che fu finita, ce l'inviai; e 'l Sig. Agazzi già mi scrisse che l'avea ricevuta per inviarcela.
In quanto alla prima stampa delle mie opere, per me è sempre necessario che io la riveda; perché, siccome mi pare d'averle scritto altra volta, io molte cose le riformo sulla stampa medesima, e perciò gli stampatori qui hanno da avere molta pazienza con me, in fare e rifare la composizione; mentre io non mi contento mai anche di me stesso.
Aspetto con ansia io con altri, che anche la desiderano, la Morale grande che ora, con quelle aggiunte, mi pare ch'è venuta una cosa molto compita.
Io subito, come già le scrissi, le invierò l'Istruzione volgare, la quale mi pare che già sta in fine e fra poco esce; e vedrò, prima di mandarcela, di farci altre picciole aggiunte e tutto quello che vi posso accrescere.
Ho data al P. Ferrari la copia della lettera, ed egli le risponderà.
In quanto al diffalco, mi dice il detto P. Ferrari che anche è restato confuso; basta: egli vi scriverà.
A me era impossibile, per lo governo che tengo in mano della Congregazione, l'attendere allo smaltimento de' libri; molto meglio di me vi può attendere il detto Padre, il quale aiuta lo smaltimento con abbuscare messe e dare i libri a messe; altrimenti poco ne smaltirebbe, e questo fastidio non me lo potea prendere io.
Circa l'Istruzione volgare, non occorre che le mandi una delle sue colle aggiunte manoscritte; primieramente, perché quelle aggiunte l'ho già date e non le tengo più; per secondo, perché la nuova ristampa di Stasi e di Migliaccio (mentre mi disse Stasi, se non erro, che già Migliaccio stampava la detta Pratica e ch'egli, vedendo che quello la stampava, si aggiunse con lui) la detta ristampa, dico, è prossima ad uscire. Onde le manderò una copia di questa ristampa colle aggiunte, già ivi poste, e insieme con quell'altre nuove aggiunte che vi posso fare fra questo tempo.
Di V. S. Illma Umo e devmo servitore vero
ALFONSO DE' LIGUORI, della C. del SS. Redentore.
[P. S.] Di quelle due operette, delle quali V. S. Illma mi scrisse, nell'altra sua, che ne avrei ricevuto 10O copie insieme colle Pratiche latine, dopo non l'ho ricevute. Specialmente avrei avuto molto a caro quelle dell'Assistenza a' moribondi. Viva Gesù e Maria! Le mando qui inclusa la lettera del P. Ferrari per fare più corto il piego.
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma