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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
71. AL SIG. GIUSEPPE REMONDINI.
Lo avvisa che ha spedito l'Istruzione e Pratica; lo ringrazia de' buoni servizi, e promette di mandargli la Vera Sposa, appena stampata, rinnovandogli le raccomandazioni per la correzione della stampa.
Illmo Sig. Sig. mio e Pne colmo.
Rispondo alla sua ultima delli 12 di luglio.
Subito che uscì la Morale volgare di Napoli, mi posi a faticare, lasciando altre cose che avevo per le mani; ed avendovi faticato più settimane, oltre le fatiche che tenevo già fatte, subito che sbrigai l'opera, l'ho mandata in Napoli per farla capitare in Roma al Sig. Agazzi, facendo far diligenza che si trovasse un'occasione sicura per le barche, per lo sicuro ricapito, e non si perdesse l'opera che mi costò molta fatica, avendovi fatte molte belle aggiunte di cose nuove. E già appunto l'altro ieri ebbi avviso che il corpo è andato ben raccomandato a Roma.
Dio sa quanti lamenti avrò da sentire dai Sig. Migliaccio e Stasi, lamentandosi ch'io, appena uscita la loro ristampa, l'ho mandata a V S. Illma con tante aggiunte. Ma s'avranno pazienza.
Tanto mi consolo della ristampa, che già sta in fine, della Morale grande che da molti si aspetta. E sempre più ringrazio V. S. Illma di tante cortesie che mi fa.
Non dubiti: immediatamente ch'è finita l'Opera delle monache, che verrà in due tomi in- 8°, subito ce l'invierò.
E le dico che tra le opere mie spirituali, questa è la più bella e la più faticata; perché vi è un compendio (per dir così) di quanto hanno scritto tutti gli altri autori per fare una monaca santa.
Io certamente a principio ce l'avrei mandata a stampare; ma torno a dire, l'opere ch'io stampo, è necessario che le corregga io; mentre sopra la stampa vi correggo, scasso, muto ed
aggiungo molte cose. Questa stampa non però non la fo a spese mie, ma la fa Stasi a spese sue.
Ricevo qui, nella vostra, il frontespizio dell'operetta dell'Assistenza a' moribondi, e sto aspettando le copie, come mi scrisse nell'altra sua.
ALFONSO DE' LIGUORI, della C. del SS. Redentore.
[P. S.] Quando riceverà la Morale volgare da Roma, di nuovo le raccomando di commetterne la correzione della stampa a persona intendente, specialmente nel rivedere quel quinternuolo che sta a principio, ch'è la miglior cosa che vi sia, e vi sta molto di latino. E bisogna che sia persona intendente; altrimenti, se vi lascia qualch'errore, ogni errore sarà di molto peso, e svergognerà l'Opera. Temo che la Pratica latina per questo non avrà molto smaltimento, perché è venuta troppo piena di errori, che in leggerli io me ne vergogno; e si vede che il correttore poco se ne intendeva. Viva Gesù e Maria!
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.