156. AL SIG. GIAMBATTISTA REMONDINI.

Lo ringrazia d'un servigio resogli e dice di altre riflessioni fatte in risposta al Patuzzi e avvisatolo della somma speditagli, fa nuove premure per la stampa della Morale.

Viva Gesù, e Maria!

AIROLA, I LUGLIO 1765.

Illmo Sig. Sig. e Pne colmo.

Per grazia di Dio, già ho ricevuta la seconda Risposta di Patuzzi per mezzo del Sig. Moschini, e la ringrazio infinitamente; perché giusto si stavano tirando gli ultimi fogli dell'Appendice, e così giusto m'è venuto in acconcio di mettere, ossia di aggiungere in un altro (cioè nel terzo) paragrafo, alcune brevi riflessioni intorno ad alcune altre opposizioni che m'ha fatte il P. Patuzzi in quest'ultima Risposta, intitolata: Osservazioni¹.

Già nella settimana scorsa le inviai ducati 80 incirca: cioè 40 in nome del P. Ferrari e 38 incirca, secondo corrono le lire, in conto delle Apologie, de' tomi di S. Tommaso e Ferraris; e ce l'inviai per mezzo del Sig. Moschini.

Mi pare mille anni poi di aver la consolazione di sentire che abbia posto mano alla ristampa nuova della Morale.

Non altro, Resto confermandomi

Di V. S. Illma

Divmo ed obblmo servitor vero

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.