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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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187. AL SIG. GIAMBATTISTA REMONDINI.

Si affretta a mandargli quanto occorre per condurre presto al termine tanto desiderato la ristampa della Morale.

 

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

ARIENZO, 17 MAGGIO 1767.

 

Illmo Sig. Sig. e Pne colmo

Spero coll'annesso foglio, che qui le includo, di aver tolta V. S. Illma da ogni angustia per lo timore di non poter cacciar fuori la nuova edizione della Morale, per dovere aspettare l'Indice da me accomodato sovra i fogli già di nuovo stampati. Ancor io già prevedevo che l'affare andava troppo a lungo; perché queste benedette barche non arrivano mai a Manfredonia, e poi quanto si ha d'aspettare che le stampe vengano alla dogana di Napoli!

Ora io ho posto in questo foglio tutto quel che dovevo aggiungere all'Indice, ed altro non mi resta da fare.

In quanto poi a' trattati nuovi, cioè della Coscienza e degli Atti umani, ho scritto quel che si dee mettere all'Indice.

In quanto a' numeri poi, ch'io non potea notare per non avere i fogli avanti gli occhi, questi numeri ben saprà metterli il suo intendente ed accorto revisore, intendendosela col compositore.

Ho notate poi le parole capitali dell'Indice delle materie, dove si hanno da aggiungere molte cose, oltre quelle che stanno


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stampate; ed in alcune parole si ha da mutar tutto e mettere secondo il foglio che mando.

Consegni il foglio al Sig. revisore; ch'egli ben vedrà come ha da camminare, mentre io ho procurato di distinguer tutte le cose con chiarezza.

L'opera contra gl'Increduli è finita, ma ora sto procurando che i Signori revisori mi sbrighino le approvazioni, e Dio sa quanto mi faranno stentare.

La prego poi, subito che riceve il presente foglio spettante all'Indice, di riscontrarmene per mia quiete.

E quando mi scrive, mi dica qualche cosa de' Gesuiti1 e degli affari di Roma; perché costì avrete migliore notizia in Venezia, che non abbiamo noi qui in Napoli.

Resto con tutto l'ossequio confermandomi

Di V. S. Illma

Divmo ed obblmo servitore vero

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.

 




1 Il 2 aprile 1767, Carlo III, compiendo i satanici voti dei nemici della Compagnia di Gesù, ne bandì tutti i membri, in numero di circa 6 mila, dal regno e da tutte le terre sottoposte alla Spagna. Il Santo scrive per avere più ampie notizie di questo lagrimevole fatto. Ved. tom. II, pag. 12.




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