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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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212. AL SIG. GIAMBATTISTA REMONDINI.

Spera che la sua Morale sfugga la proibizione nel Portogallo, e lo prega a comunicargli le notizie che avrà dell'esito.

 

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

ARIENZO, 23 LUGLIO 1768.

 

Illmo Sig. Sig. e Pne colmo.

Ricevo la sua stimatissima delli 2 di luglio, e sento che non ha ricevuta altra notizia particolare da Portogallo circa la Morale.

Se il magistrato di Portogallo vorrà proibire tutte le Morali che parlano della Bolla Caenae, avrà da proibire quasi, e senza quasi, tutte le Morali del mondo. Qual Morale non parla di questa Bolla? mentre nel primo capo ivi si parla de' libri di eresia, ch'è una materia così necessaria.

Come stava posto negli Avvisi di Napoli, si diceva che il magistrato di Portogallo avrebbe proibiti tutti i libri di dottrina corrotta. Spero che non apprendano per tale la mia Morale. Anche in Napoli vi è quest'ordine, ed i revisori regî aveano già impedita (come le scrissi nell'altra mia) l'intromissione delle Morali che V. S. Illma avea mandato a' nostri librari; ma avendola poi osservata, hanno riferito a' ministri che la mia Morale è di sana dottrina e che, in quanto alla Bolla Caenae, poco ne parla e castigatamente; onde ha avuto già libero l'ingresso. E così spero anche per Portogallo.

Quando ella ne avrà altra notizia, ne attendo il riscontro; come anche attendo il riscontro quando avrà ricevuto il mio libro della Pratica di amar Gesù Cristo ed il libro dell'Istruzione [al popolo], di cui anche le ho mandato il manoscritto tradotto in latino, e tutto per mezzo del Sig. Moschini. Spero che non abbiano da sortir la disgrazia de' libri della Preghiera, di cui non posso aver nuova se son morti o vivi. Pertanto la prego di procurarne ella qualche notizia da Manfredonia, o dal padron della barca che li portò.


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In quanto all'operetta [contro Febronio], quando sarà tempo, allora V. S. Illma sarà avvisata di tutto.

Oltre le 18 Morali smaltite, mi è riuscito di smaltirne quindici altre a diversi. Ora sto esigendo le 18; onde dopo che l'avrò esatto, le manderò tutto il denaro.

Resto con tutto l'ossequio, rassegnandomi

Di V. S. Illma Divmo ed obblmo servitore vero

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.

 




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