241. AL SIG. GIAMBATTISTA REMONDINI.

Fa alcune raccomandazioni riguardanti la spedizione delle stampe, ed annunzia che tra breve spera ottenere il regio beneplacito per l'opera de' Sermoni, già stampata.

ARIENZO, 22 DICEMBRE 1770.

Illmo Sig. Sig. e Pne colmo.

Ricevo la sua degli 8 di questo, colla quale mi avvisa avermi spedito un fagotto colli tre tomi usciti della Morale di Patuzzi ed anche l'opera di Ferraris, per questo mio segretario D. Felice Verzella.

Io già ho scritto al Sig. Noè in Manfredonia, acciò subito giunto, me ne dia l'avviso; ma prego V. S. Illma un altra volta avvisar il suddetto Noè che egli avvisasse me, quando riceve le stampe, acciò sollecitamente possa ricuperarle, e non si perda tempo.

La pregai pure ultimamente che, quando mi spedisce quantità di stampe, ne facesse più balle, e mai una; acciò facilmente possa trasportarsi dalle calvacature, e non aprirsi colà da persone inesperte col fracassarsi.

Le scrissi pure che già avevo ricevute le suddette stampe e sono in mio potere, e tosto ne darò a ligare una porzione per farne cominciare lo smaltimento.

Spero fra breve voglia ottener il regio beneplacito per l'opera Domenicale, stante (perché la Maestà del nostro Re sta divertendosi) non si è tenuto consiglio di Stato; ma vengo assicurato che fra poco voglia vederlo uscito, e così aver la consolazione di mandarcelo.

Ora il mio segretario sta facendo l'aggiunte ad un altra copia per darle a tradurre in latino.¹

Si conservi, mi comandi, e pieno di stima mi raffermo

Divmo ed obblmo servitore vero

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.